L’Ospedale del “Futuro”

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
20 Aprile 2015 08:10
L’Ospedale del “Futuro”

Ennesimo azzeramento del conto alla rovescia ( terzo o quarto ) per la fine dei lavori e la consegna dell’Ospedale ristrutturato, inizialmente e con tanta enfasi e sicumera previsti per Dicembre 2013( siamo già a circa 800 giorni di ritardo).Ed ennesimo proclama roboante ( avremo un grandioso …etc,etc,etc !!!!!! ).Anche un povero imbecille poteva prevedere che mai e poi mai i tempi sarebbero stati rispettati e che anche la prossima data, 25 febbraio 2016, subirà uno slittamento, tenendo presente la probabilità di nuove elezioni e quindi, pepperepè…come nella primavera del 2014, passerelle e campagna elettorale!!!!

Nel frattempo i disagi (sic ! ) o, per meglio dire, finalmente chiamati ora con il loro nome, sacrifici, o ancora meglio, morti evitabili e disastri familiari, continuano a gravare soprattutto sui non raccomandati.Torneranno tutti i reparti…etc,etc,etc!!!!!!!!!Ignoranza o malafede????Il piano di riordino ospedaliero regionale, da poco esitato, che ci vede accorpati all’Ospedale di Castelvetrano considerando il nostro, in passato glorioso, un Ospedale minore da salvare, falcidia senza possibilità di alternative tantissimi reparti di varie discipline in tutta la Sicilia, accorpando i doppioni.Per fare esempi concreti:• Reparti di Ostetricia e ginecologia che effettuino meno di 500 parti verranno eliminati.

Mazara riavrà il Reparto di Ostetricia e quindi anche quello di Pediatria soltanto se chiude il Reparto di Castelvetrano.• Se l’Ospedale di Castelvetrano ha il Reparto di Ortopedia, peraltro con carenza di organico, sarà impossibile crearne uno nuovo a Mazara a meno di non chiudere quello di Castelvetrano.• Inevitabilmente l’Oculistica oggi dislocata a Castelvetrano verrà accorpata a quella dell’Ospedale di Marsala.• L’Ospedale di Marsala, già mezzo vuoto, sarà disponibile a “restituirci” i Reparti di Chirurgia e Pneumologia con tutto il personale, diventando ancora di più una cattedrale nel deserto?• La Cardiologia-Utic, una volta fiore all’occhiello, costretta in questi anni ad un lavoro massacrante , dequalificato e demotivante, potrà tornare ad operare ad alti livelli, utilizzando finalmente costose apparecchiature acquistate con fondi europei e da tempo accantonate? O dovrà continuare ad espletare semplici turni di guardia per garantire un minimo di emergenze a Mazara, a Castelvetrano e finanche ad Alcamo?Altri dubbi:• Quale è il motivo per cui La Radioterapia, prevista inizialmente unica in provincia, è stata qualificata come Unità Semplice ( cioè senza Primario ) e con soltanto 2 posti letto, mentre a Trapani, dove non era prevista, è qualificata come Unità Complessa ( cioè con Primario) e con 6 posti letto?• Una struttura gigantesca come quella che sta venendo su, se riempita, presupporrebbe ampi spazi per il parcheggio, oggi inesistente, sia per il personale che per gli utenti, considerando che già oggi il traffico intorno alla cosiddetta area di emergenza di Via Livorno è caotico, data la vicinanza di plessi scolastici, di distributori di carburante , di supermercati e di un ufficio postale.• Per quanto sopra sorge spontanea una domanda: qualcuno ( ASP o Comune di Mazara) ha previsto di acquisire, in qualche modo, l’unica area viciniore (cosiddetto campetto di Firenze) in grado di risolvere il problema?Per concludere ci auguriamo che il grandioso Ospedale di Mazara tanto declamato e decantato non faccia la fine della spiaggia in città, della abolizione della tratta ferrata, del porto-canale turistico non navigabile, del depuratore maleodorante, del potabilizzatore delle acque ai nitrati irriducibili, della passeggiata natalizia a tonnarella, del turismo dei fantasmi, del centro storico far west, del cimitero dai morti inquilini precari, del mercato dei pesci-ortofrutticoli ma neanche, della sopraelevata intasata da dieci macchine al giorno, del Corso Umberto rosso anemico con negozi in agonia o chiusi, della chiatta di Caronte” buttata di chiatto” e così via.Come alternativa, nel caso che tale struttura rimanga vuota, si può ipotizzare di utilizzare il bunker della radioterapia come altoforno per cuocere i cocci e farne un Museo del Cantaro concentrandovi dentro tutte le oscene insignificanti creature pseudo artistiche che hanno deturpato la città.

"Comunicato Stampa"

20/04/2015

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