“L’Italia si ferma a Mazara del Vallo”. (Prima puntata) Viaggio al centro del malessere

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
09 Dicembre 2013 08:14
“L’Italia si ferma a Mazara del Vallo”. (Prima puntata) Viaggio al centro del malessere

E' iniziato lo sciopero nazionale indetto dal "Movimento dei Forconi" e che dovrebbe durare fino alle 22 del 13 dicembre. A Mazara sono stati organizzati due presidi uno al rifornimento IP uscita a/29 (davanti obelisco) l'altro all'Agip uscita a/29 in direzione Marsala. Ieri sera la nostra redazione si è recata ad ascoltare gli scioperanti

che nonostante la forte pioggia hanno iniziato la loro protesta; a controllare la protesta, in un'atmosfera abbastanza tranquilla, anche gli uomini del locale Commissariato di Polizia. Non erano molti (anche se oggi altri citatdini si uniranno alla protesta)  riparati sotto la tettoia del rifornimento Agip (vedi foto) ; l'altro presidio previsto sarà avviato questa mattina.

Come dicevamo una cinquantina di persone, quasi tutti ragazzi, dai 20 ai 45 anni, due generazioni, stanchi e visibilmente provati da una quotidianità fatta di disperazione e, quando va bene, di molti stenti. "Questa crisi economica non ci vivere più e non ci offre nessuna speranza per il futuro; abbiamo deciso di aderire allo sciopero nazionale".

Fra di loro disoccupati, studenti, imprenditori, commercianti ed operai tutti a insieme per dire basta. "Ci scusiamo per i disagi che si possono creare ma pensiamo –ha detto Gaspare Accardo, autotrasportatore e portavoce del gruppo- che sia arrivato il momento di agire. Lo faremo pacificamente e senza minacce, non abbiamo l'autorizzazione per fermare i mezzi ma li rallenteremo e sensibilizzeremo i conducenti a questa battaglia di civiltà per la nostra dignità. Invitiamo tutta la cittadinanza ad unirsi a noi. Mazara del Vallo c'è".

Enzo Foderà, edile: "avevo fino a poco tempo fa un'impresa edile e purtroppo la crisi economica ed il caro vita mi ha costretto a chiuderla, come me altri miei colleghi. Lo facciamo per i nostri figli, per la nostra famiglia. Il problema è diventato quello di fare un po' di spesa per mangiare ed invece la politica discute e si arricchisce alle nostre spalle. A qualcuno la crisi fa comodo".

Nicolò Stabile è un giovane cuoco: "attualmente –ha detto- sto lavorando ma non è sempre così, altri miei colleghi sono invece senza lavoro, sono qui anche per esprimere loro la mia solidarietà, tutti insieme dobbiamo lanciare un segnale fortissimo alle istituzioni".

Leonardo Tudisco è invece muratore e così ha dichiarato: "siamo contro questo sistema che ci sta facendo collassare, vogliamo soltanto il nostro lavoro, la possibilità di acquistare i beni primari. Questo governo è il peggiore che ci sia ma siamo contro il sistema politico attuale che è marcio e subdolo. Dobbiamo avere noi la possibilità di eleggere direttamente i nostri rappresentanti e non permettere governi del genere".

Benedetto Apollo è un commerciante: "in questi ultimi anni –ha spiegato- abbiamo assistito a migliaia di fallimenti, suicidi di lavoratori ed imprenditori sapientemente occultati dai media filo-governativi, la società è sul lastrico: vi è un fallimento di massa. Non è possibile permettere che la disoccupazione arrivi al 25%, così non c'è lavoro per noi e non ve ne sarà per i nostri figli. I dirigenti del Paese hanno tutte le responsabilità".

09-12-2013 9,00

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