In fiamme proprietà dell’imprenditore Vito Quinci: atto intimidatorio a causa delle sue denunce?

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
05 Settembre 2014 07:30
In fiamme proprietà dell’imprenditore Vito Quinci: atto intimidatorio a causa delle sue denunce?

La fine dell'estate nella località turistica di Tre Fontane è stata funestata da due grossi incendi, in entrambi i casi probabilmente di natura dolosa. Il primo avvenuto al Lido Nettuno, distrutto dalle fiamme, l'altro avvenuto il 29 agosto con l'incenerimento di circa 20 ettari di macchia mediterranea in contrada Bosco Angiluffo all'interno della proprietà della società "Il Faro".

Se sul primo incendio non è perseguibile una pista per risalire ad un eventuale movente, il secondo incendio, che ha provocato molto panico anche fra vacanzieri e villeggianti residenti delle vicinanze, invece potrebbe, le nostre sono soltanto ipotesi, trovare spiegazione nella complessa vicenda della società "Il Faro srl" ed in particolare del suo amministratore unico, cioè il mazarese Vito Quinci che l'1 settembre ha sporto denuncia contro gli ignoti che hanno dato alle fiamme arbusti secchi e taniche esauste contenenti rimanenti olii facendo propagare l'incendio che ha distrutto un contatore elettrico (vedi foto n.1) e materiale edile da utilizzare per la costruzione di una struttura alberghiera.

Nella sua denuncia presentata alla stazione dei Carabinieri di Campobello di Mazara, Quinci ha fatto presente, facendolo scrivere, che ritiene l'evento non di natura accidentale ma piuttosto un'azione mirata nei suoi confronti "visto che il sottoscritto –si legge nel verbale di denuncia- nel 2010 con alcune sue rivelazioni ha permesso all'Autorità Giudiziaria di procedere all'arresto di due consiglieri comunali del Comune di Campobello di Mazara, tali Di Natale Antonino e Napoli Salvatore, inoltro ho sporto denuncia verso il sindaco Ciro Caravà. Per motivi tali da alcuni anni sono sotto scorta e spesso ho dovuto denunciare atti intimidatori simili a quello odierno".

Quinci ha completato la sua denuncia sottolineando sia che il rilevamento della presenza di bidoni incendiati (vedi foto n.2) è stato eseguito il giorno dopo l'incendio da personale della sua scorta che la non copertura assicurativa contro tale evento.

Pertanto continua l'odissea dell'imprenditore Quinci che spesso ha dovuto fare i conti con la burocrazia. Lo scorso 14 gennaio Quinci aveva avuto la brutta sorpresa di trovare i sigilli del Giudice dell'esecuzione del Tribunale di Marsala alle 18 villette del complesso "Tre Fontane Village". Ciò è avvenuto a seguito dell'azione di creditori dopo che dall'agosto del 2013 Quinci non aveva potuto più beneficiare di una legge antiracket che prevede la sospensione per 300 giorni di tutte le procedure civili e dei pagamenti.

Nel pomeriggio del 15 gennaio però il Tribunale accogliendo la richiesta del legale di Quinci, l'avvocato Marco Zummo, tolse i sigilli alle 18 villette del complesso di cui nove già vendute da Quinci il quale nel 2010 –come ricordato dallo stesso nella denuncia- aveva denunciato alla Procura il tentativo di tangente richiesto da due consiglieri comunali di Campobello, poi arrestati ed in attesa ancora di processo, per l'approvazione in consiglio comunale di una delibera per il rilascio della concessione di lottizzazione chiusa della stessa struttura per il quale Quinci aveva ricevuto un finanziamento di circa 3 milioni e mezzo di euro.

Ma i guai di Quinci non era finiti e l'imprenditore, vessato dalla burocrazia appunto, non aveva potuto avviare la sua attività nel settore ricettivo-alberghiero. Quinci aveva rivolto anche un appello al presidente della Regione, Rosario Crocetta, anche lui sotto scorta per le sue battaglie antimafia. "E pensare che l'unica mia colpa –ha concluso Quinci- è stata quella di voler contribuire allo sviluppo turistico ed occupazionale del territorio sul quale però a quanto pare grava un macigno culturale e sostanziale, una sorta di lobby amministrativa e giudiziaria che non permette lo sviluppo della libera impresa. La giustizia dovrà pur esistere".

Francesco Mezzapelle

05-09-2014 9,15

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