Il 30 aprile cessa la Belice Ambiente? Pasqua di “passione” per i lavoratori

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
19 Aprile 2014 08:46
Il 30 aprile cessa la Belice Ambiente? Pasqua di “passione” per i lavoratori

Con una lettera inviata al Prefetto di Trapani (e per conoscenza al liquidatore della Belice Ambiente, al Commissario regionale, Silvia Coscienza ed ai sindaci dell'Ato Tp2,

il segretario provinciale del sindacato Fiadel, Paolo Pagoto, ha denunciato la grave situazione dei circa 250 dipendenti della stessa società d'ambito da circa due anni in liquidazione.

"La situazione stipendiale della Belice Ambiente non è più umanamente sostenibile. Infatti i lavoratori –ha scritto Pagoto- sono in credito nei riguardi della Parte Datoriale sia del saldo della mensilità di luglio 2013 con i relativi conguagli Irpef sia delle mensilità di agosto e settembre 2013 nonché dei 9/12 della tredicesima mensilità 2013.

Se a questo si aggiunge che alcuni Comuni, su tutti Salaparuta, nonostante la nuova gestione commissariale, anche nel 2014 non sono stati puntuali nei pagamenti, per cui i lavoratori percepiscono le retribuzioni correnti regolarmente in ritardo, la misura è colma.

Cosa infatti devono pensare e come si devono comportare ad esempio i lavoratori di Salaparuta che ad oggi -ha concluyso Pagoto- non hanno avuto corrisposto lo stipendio di febbraio e marzo 2014, quando sta già maturando quello di aprile e passeranno la Santa Pasqua in profonda povertà? Auguri di Buona Pasqua e complimenti vivissimi al Sindaco di Salaparuta".

Nel frattempo il prossimo 30 aprile, dopo diversi rinvii, cesserà l'attività dell'Ato Tp2 Belice Ambiente, scade infatti il mandato del Commissario Silvia Coscienza.

La Giunta Cristaldi il 14 settembre scorso vista la situazione aveva approvato la delibera n.138 di "perimetrazione e costituzione dell'area di raccolta ottimale (Aro) nel comune di Mazara", così come previsto dalla direttiva regionale n. 2 del 2013 in materia di gestione integrata dei rifiuti. L'area di raccolta rifiuti era stata individuata nel territorio comunale mentre il piano d'intervento era ancora in fase di elaborazione; era stato anche annunciato un accordo con il Comune di Castelvetrano. Adesso c'è preoccupazione sia sul fronte della raccolta rifiuti che sul futuro dei dipendenti dell'Ato.

Dovrebbe essere attivata la procedura, stabilita per legge, del licenziamento dei circa 250 dipendenti della Società, di conseguenza gran parte di essi dovrebbero passare alle nuove Aro comunali; gli esuberi costituiranno un bacino di personale a disposizione.

A ciò si aggiunge un'ulteriore preoccupazione derivante dall'ormai satura discarica di Campana-Misiddi. Senza più la possibilità di conferire nella discarica di Campobello di Mazara, il costo del servizio generale per i Comuni (vedi ad esempio il contratto fra Mazara del Vallo e la Belice ambiente che si aggira sugli 8 milioni annui circa) potrebbe lievitare a causa della necessità di conferimento dei rifiuti in altre discariche della Regione, attualmente però non disponibili.

Sulla questione era intervenuto nei giorni scorsi, attraverso una lettera al sindaco Nicola Cristaldi ed al segretario comunale Antonella Marascia, il presidente del Centro Studi "LaVoce", Girolamo Pipitone: "è giunto il momento –ha scritto Pipitone, ex componente dello staff di Cristaldi- di porre la parola fine a questo modello fallimentare di gestione rifiuti, i cittadini siano messi nelle condizioni di pagare il giusto, non un centesimo in più. Il perdurare ancora di questo genere di gestione, fuori controllo, ha permesso agli amministratori e ai commissari di presentare ai Comuni conti da capogiro, tanto pagano gli ignari cittadini. Si sollecita –ha concluso- codesta Amministrazione a definire con urgenza gli atti necessari per l'affidamento del servizio di spazzamento, raccolta e trasporto rifiuti così come previsto dalla delibera n.138".

Una situazione quindi tutta da definire con la Regione Siciliana che probabilmente ricorrerà ad un'altra proroga dei commissari delle Ato siciliane, un'agonia prolungata che rischia davvero di portare al collasso le casse regionali e comunali, alla fine però pagheranno, come sempre, i cittadini. Evviva

Francesco Mezzapelle

19-04-2014 10,30

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