Hub F35 all'Aeroporto di Birgi, il no dell'intergruppo Partecipazione Politica-Salvatore Quinci Sindaco

Richiesta di un incontro con il presidente di GESAP Ombra per discutere la questione e individuare i passi successivi

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
13 Settembre 2025 20:35
Hub F35 all'Aeroporto di Birgi, il no dell'intergruppo Partecipazione Politica-Salvatore Quinci Sindaco

Da diverse ore circola la notizia che all'aeroporto Trapani-Birgi nascerà il polo globale di addestramento degli F-35, “gemello” di quello della Luke AFB in Arizona, con lavori da avviare nella primavera 2026 e fine lavori entro la primavera 2028. In merito alla notizia abbiamo ricevuto e pubblichiamo una nota congiunta dell'intergruppo dei movimenti civici "Partecipazione Politica" e "Salvatore Quinci Sindaco". Ecco quanto si legge nella nota:  

"Questa infrastruttura rappresenta a nostro giudizio un conflitto strutturale con la funzione primaria dello scalo, porta d'ingresso del turismo in provincia. Quello di Birgi è lo scalo che alimenta i flussi verso Egadi, Stagnone–Mozia, Marsala, Erice, San Vito lo Capo e Mazara del Vallo con più di un milione di passeggeri annui, numeri che ne confermano un ruolo centrale per il turismo regionale. Pianificare un centro di addestramento “globale” su un aeroporto civile-militare significa introdurre competizione per slot, finestre operative e priorità di pista, proprio mentre l’area rafforza l’offerta turistica.

La coesistenza con attività militari intense comporta chiusure temporanee ed esercitazioni che interrompono o riducono l’operativo civile, come già successo nel 2011 quando Trapani diventò snodo per la guerra in Libia e in concomitanza con esercitazioni. L’imprevedibilità è tossica per i vettori low-cost e per la reputazione della destinazione. Anche l'impatto acustico è incompatibile con i prodotti turistici di natura e benessere. Gli F-35 infatti hanno picchi sonori stimati fino a ~115 dB al decollo a ~300 m di quota;In un territorio che vende silenzio, paesaggio, tramonti sulle saline, birdwatching e sport “slow”, è un cortocircuito di posizionamento.

Nel raggio di pochi chilometri insistono la Riserva dello Stagnone di Marsala e la Riserva WWF Saline di Trapani e Paceco . Un’intensificazione di voli da caccia e traiettorie addestrative su un mosaico di habitat sensibili è in rotta di collisione con le strategie di valorizzazione naturalistica. C'è anche una evidente Incoerenza con la strategia di sviluppo turistico dell'intera provincia.Il Distretto Turistico Sicilia Occidentale – West of Sicily promuove da anni un brand unitario fondato su cultura, natura, mare e enogastronomia.

Un hub addestrativo internazionale di caccia sposta la narrativa territoriale dal benessere alla militarizzazione, con danni reputazionali difficilmente mitigabili. Ma come nel nostro stile non ci limitiamo alla critica e ci permettiamo di proporre soluzioni : esistono sedi già vocate all’addestramentoL’Italia ha già infrastrutture di training d’eccellenza dedicate e collocare il centro F-35 dove airspace, poligoni, simulatori e comunità sono già abituati e attrezzati riduce conflitti con il traffico passeggeri e con le economie turistiche.

In conclusione trasformare Trapani-Birgi nel “gemello” della Luke AFB può apparire allettante sul piano dell’indotto militare-industriale, ma stride con il vantaggio competitivo della Sicilia occidentale: un’economia turistica in crescita fondata su paesaggi sonori e visivi unici, su riserve naturali e su un brand internazionale “West of Sicily”. In termini strategici, è una scelta difficile da condividere: aumenta il rischio operativo, deprezza gli asset ambientali e indebolisce la promessa turistica del territorio quando dovrebbe essere, al contrario, protetta e potenziata.

La soluzione non è dire “no” alla difesa, ma dire un “sì intelligente” alla coerenza: addestrare dove ha senso tecnico e crescere il turismo dove ha senso economico. Desta anche grande preoccupazione l’utilizzo sempre più smodato delle basi siciliane come strutture disponibili alla NATO per operazioni belliche o parabelliche che non solo rendono vulnerabile il territorio ad eventuali attacchi in caso di escalation militari, ma stridono con quanto recita l’art. 11 della Costituzione.

L'intergruppo Partecipazione Politica e Salvatore Quinci Sindaco è pronto a presidiare il territorio chiedendo risposte nelle sedi opportune. Un primo passo sarà sollecitare un incontro con il presidente di GESAP dott. Ombra per discutere la questione e individuare i passi successivi".

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