Governo, Cottarelli non scioglie la riserva. Il Pd non lo sosterrà. Elezioni in piena estate?

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
29 Maggio 2018 22:55
Governo, Cottarelli non scioglie la riserva. Il Pd non lo sosterrà. Elezioni in piena estate?

Il Presidente del Consiglio incaricato, Carlo Cottarelli, è salito questo pomeriggio al Quirinale per riferire lo stato della situazione al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Cottarelli non ha ancora sciolto la riserva, e al termine del colloquio è tornato alla Camera. Il premier incaricato, ha riferito il capo ufficio stampa del Quirinale Giovanni Grasso, tornerà da Mattarella domani mattina. Ma la prospettiva di tornare con la lista dei Ministri e presentarsi davanti alle Camere si allontana in quanto lo stesso Cottarelli avrebbe appreso che lo stesso Pd (che da subito aveva solidarizzato con la decisione di di Mattarella di rifiutare il Governo Conte con il prof.

Savona Ministro dell'Economia) si sarebbe astenuto sulla fiducia. "Il Pd sostiene con piena convinzione l'operato del Presidente Mattarella e la scelta di varare un Governo neutrale che porti alle elezioni anticipate. E proprio per rispettare il carattere di neutralità politica del Governo credo che sia opportuno che il PD si astenga sul voto di fiducia. Convocheremo a breve e prima della fiducia la Direzione nazionale e lì decideremo". È la proposta di Maurizio Martina al gruppo del Pd, una decisione probabilmente presa per fini elettorali in quanto la fiducia ad un Governo Cottarelli (che sarebbe stato sfiduciato da gran parte del Parlamento) avrebbe fatto perdere ancora percentuali di voti al Pd.

Chi non teme il voto anzi lo auspica quanto prima è la Lega che oggi sfiorerebbe il 25% dei consensi e che insieme al centrodestra potrebbe superare la soglia del 42% utile per avere la maggioranza e formare il Governo. Anche il M5S, che avverte una leggera flessione nei sondaggi, auspica il voto immediato. In questa partita rientrerebbe come leader Alessandro Di Battista che darebbe una spinta diretta in più per aumentare il consenso. "Per me va bene se si vota il prima possibile".

Dice Di Maio a chi gli chiede se il Movimento sia favorevole ad andare al voto anche a fine luglio inizi agosto. In questa situazione appare ancor più ingarbugliata la posizione che dovrebbe tenere il Presidente Mattarella; chissà forse sarebbe stato meglio far partire il Governo Lega-M5S e lasciare a questo la patata bollente del "contratto di governo". Nel frattempo oggi lo "spread " è andato oltre 300 e gli speculatori hanno bruciato oltre 80 miliardi di euro. Francesco Mezzapelle

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