Gettone di presenza, D’Annibale e Giacalone pronti a restituire residuo illegittimo. Foggia: “il Pd mazarese è spaccato”

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
12 Novembre 2016 10:48
Gettone di presenza, D’Annibale e Giacalone pronti a restituire residuo illegittimo. Foggia: “il Pd mazarese è spaccato”

Due consiglieri comunali della maggioranza, Joselita D’Annibale e Giuseppe Giacalone, sono pronti a restituire il residuo illegittimo percepito con i gettoni di presenza, e pertanto manifestano il loro disaccordo alla votazione nella seduta dello scorso 7 ottobre quando il Consiglio comunale, con 13 voti favorevoli e 4 astenuti il Consiglio comunale, riguardante la revoca in autotutela della delibera consiliare n.119 del 22 novembre 2004 rideterminando il gettone di presenza spettante ai consiglieri comunali a 70,64 euro.

In pratica i due consiglieri, assenti per motivi diversi nella votazione relativa all’atto deliberativo, si sarebbero opposti alla proposta di revoca approvata da una maggioranza bipartisan (Francesco Foggia, Giovanni Iacono Fullone, Giacomo Mauro, Valeria Alestra, Antonino Gaiazzo, Pasquale Safina, Matteo Bommarito, Antonino Arena, Giampaolo Caruso, Giuseppe Tumbiolo, Vito Foderà, Giorgio Randazzo, Giuseppe Di Gregorio, Pietro Ingargiola) in alternativa alla proposta deliberativa portata in Consiglio dal Segretario comunale che prevedeva l’annullamento in autotutela della delibera consiliare n.119 del 2004, e la cui approvazione avrebbe comportato la restituzione per i consiglieri comunali della differenza (95-72,36= 22,64 x n. sedute di consiglio comunali) percepita in questi anni.

“Purtroppo, e per motivi personali –ha dichiarato la D’Annibale- non ero presente nell’ ultima seduta di Consiglio Comunale, quando l’assise ha deliberato la revoca della delibera con cui nel 2004 era stato determinato un gettone di presenza di importo superiore ai limiti fissati dalla legge. Personalmente non avrei votato per la revoca ma per l’annullamento della delibera del 2004. Con la revoca –ha sottolineato- si è proceduto ad eliminare gli effetti della deliberazione illegittima a partire da adesso e non fin dalla sua approvazione, che si traduce nel far salvi i gettoni illegittimi fino ad oggi”.

Entrando nel merito ha continuato: “Se pur non ho responsabilità su quella delibera, in quanto non ero Consigliere Comunale, oggi sono stata edotta della illegittimità della determinazione del gettone di presenza del 2004 e quindi sostanzialmente oggi sono a conoscenza di aver percepito un gettone non legittimo. Aver votato la revoca sancisce la piena consapevolezza di ogni Consigliere Comunale di aver percepito un gettone illegittimo, e quindi non più nella buona fede di averlo percepito senza conoscerne l’illegittimità.

Per questo io restituirò alle casse comunali, e quindi alla Città, la parte illegittima del gettone di presenza sin dall’inizio del mio mandato”.

Giuseppe Giacalone ha invece scritto: “voglio restituire eventuali somme percepite in più inerenti ai gettoni di presenza, a far data fin dal primo giorno del mio insediamento, così come da istanza presentata al Segretario generale. Il Sottoscritto durante la seduta di Consiglio Comunale in questione, dopo aver constatato che erano stati presentati degli emendamenti sulla delibera, emendamenti che non mi sono pervenuti ne nella mail abituale (forse perche’ piena) ne tantomeno nella pec istituzionale, considerata la momentanea lontananza dalle sedi istituzionale causa impegno lavorativo a Cassino, dopo aver avuto qualche dubbio durante l’analisi rapida degli emendamenti stessi, si e’ trovato nella più totale confusione constatata anche l’assenza di buona parte della maggioranza..

per cui nel dubbio e nella totale confusione mentale, ho preferito abbandonare l’aula per poi rientrare nel punto successivo. Fiero dell’impegno assunto con i miei elettori e cioè quello di lavorare per il bene della nostra Città, sono pronto a restituire eventuali somme percepite in più illegittimamente nonche’ involontariamente, erogate da parte degli uffici comunali fin dal primo giorno del mio insediamento. Rimango in attesa del calcolo da parte del Segretario Generale del Comune di Mazara del Vallo, o da chi per lei, nonche’ di risposta all’ istanza presentata.

Chissà che i due consiglieri comunali siano consci che l’iter dell’atto approvato dai loro colleghi potrebbe non ricevere una replica immediata dell’Assessorato regionale e che le cose potrebbero andare per le lunghe, considerato anche la diversa interpretazione della legge (vedi il parere dello studio legale Genco-Ferro a supporto della proposta di revoca supportata dai 13 consiglieri contrari all’annullamento della delibera del 2004).Ad astenersi nei due emendamenti proposti sono stati i consiglieri comunali (Vito Gancitano, Stefania Marascia, Giampaolo Caruso e Antonino Zizzo).

Ricordiamo che l’atto in Consiglio è arrivato dopo un’indagine ispettiva da parte dell’Assessorato regionale delle Autonomie locali e della Funzione Pubblica a seguito di un esposto presentato l’11 marzo 2015 dal Centro Studi “La Voce” di Mazara del Vallo di cui è presidente Girolamo Pipitone ex componente dello staff del Sindaco Nicola Cristaldi.

L’Assessorato regionale, inviando specifica relazione alla Corte dei Conti di Palermo, ha confermato la non corretta determinazione del gettone di presenza fissata a 95 euro dall’allora Consiglio comunale con deliberazione n.119/2004. All’epoca quando era sindaco Giorgio Macaddino, il Consiglio comunale, presieduto allora da Giampiero Giacalone determinò (nonostante quella delibera portava il parere contrario dell’allora dirigente comunale pro-tempore, la dott.ssa Gabriella Marascia, sorella dell’attuale Segretario Generale del Comune).il gettone di presenza, inizialmente proposto a 64,35 euro, fu portato a 95 euro, rispetto ai 154 euro approvati il 20 marzo 2002 dal Consiglio comunale (vedi in foto n.2 la relativa delibera) presieduto da Vincenzo Asaro quando era sindaco Nicolò Vella.

L’Assessorato regionale ha ritenuto più razionale il calcolo effettuato dal Segretario generale Antonella Marascia riconducibile ad una determinazione del gettone di presenza pari a 72,36. Pertanto lo stesso Assessorato ha invitato l’Amministrazione comunale “ad adottare tutte le iniziative finalizzate ad una ottimizzazione e razionalizzazione delle spese inerenti le indennità e gettoni di presenza finalizzate ad un effettivo contenimento della spesa pubblica”.

Consiglieri comunali di maggioranza ed opposizione hanno optato, a seguito di un parere –come predetto- a loro fornito dallo Studio Legale Ferro-Genco di Castelvetrano, per la revoca, e quindi non annullamento, in autotutela della delibera consiliare n.119 del 22 novembre 2004, condividendo però la rideterminazione del gettone di presenza di 72,36, anzi di 70,64 euro secondo ricalcoli dovuti ai parametri Istat ed al rispetto del Patto di stabilità.

Il ricalcolo del gettone di presenza con la revoca in autotutela partirebbe così dall’1 aprile 2016 (da allora i consiglieri comunali non percepiscono lo stipendio in attesa di una definizione della questione), cioè dall’indomani della chiusura del procedimento ispettivo del funzionario regionale Carmelo Messina il quale peraltro nella sua relazione conclusiva ha evidenziato che “dall’esame dei documenti contabili risulta che la misura massima dell’importo dei gettoni mensili applicata per ciascun consigliere, come per legge, non supera il 30% dell’indennità del Sindaco che è di 4.817, 45 (il Vice sindaco e gli assessori 3.613,10).

Tale importo, stabilito in euro 1.445,24 corrisponde a 16 sedute mensili (ovviamente comprese le sedute di commissioni). La spesa derivante dalla somma delle indennità e dei gettoni corrisposti per tutto l’anno 2014 è di euro 623.253,12. Tanto risulta dai prospetti forniti e dai provvedimenti forniti e dai provvedimenti di liquidazione trasmessi dal Comune”. Del resto anche nelle precedenti deliberazioni del gettone di presenza, sia nel 2002 che nel 2004, il gettone di presenza dei consiglieri non superava il 30% di quello del primo cittadino.

Altra questione relativa alla stessa seduta del 7 ottobre è di natura politica ed è stata sollevata già in Consiglio da Francesco Foggia del PSI e che vi ritorna polemizzando con la linea ufficiale del Pd mazarese.“Il voto sui gettoni di presenza al Consiglio Comunale di Mazara del Vallo –ha scritto Foggia- ha messo in luce in maniera chiara la spaccatura che si registra all’interno del gruppo consiliare del Pd mazarese.

Abbiamo assistito in aula all’intervento del consigliere Teresa Diadema, segretario comunale del Pd, che è poi uscita dall’aula per una ipotetica incompatibilità (in quanto il marito Giampiero Giacalone era presidente del consiglio all’epoca in cui fu votato l’aumento del gettone di presenza contestato dall’Ufficio Ispettivo dell’Assessorato regionale alle Autonomie Locali). Abbiamo poi assistito ad un intervento del consigliere Pasquale Safina, rimasto in aula con il consigliere Mauro, che ha dichiarato di intervenire a nome del Pd.

Abbiamo poi assistito ad una nota del segretario provinciale Marco Campagna che evidenzia questa spaccatura. Naturalmente i problemi interni del Pd non mi riguardano. Riguardano però i cittadini nel momento in cui in questi mesi abbiamo assistito alla linea ufficiale del partito mazarese avallare la scelta dell’Assessore Gucciardi di prevedere la radioterapia complessa a Trapani dove non ci sono neanche le mura, e la linea nell’interesse dei mazaresi e dei cittadini della Valle del Belice e il pensiero di tanti militanti in contrasto con i vertici del partito pur di difendere il territorio.

Auspichiamo che le due anime del Pd mazarese si uniscano ma guardando agli interessi del territorio piuttosto che a calcoli elettoralistici”. (in foto da sx Joselita D'Annibale- Francesco Foggia e Giuseppe Giacalone)

Francesco Mezzapelle

12-11-2016 11,30

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