Dopo più di un mese dalla segnalazione da parte della nostra redazione e dei colleghi giornalisti Giovanni Dilluvio e Alessandro Accardo Palumbo, qualche giorno fa, a seguito di un altro appello, sono state finalmente rimosse
le lastre di eternit che giacevano, probabilmente da un paio d'anni, nel sottoscala dell'abside dell'ex chiesa di Sant'Ignazio. A rimuovere l'eternit è stata la ditta mazarese Mestra srl, specializzata in rimozione di materiale pericoloso, che circa una ventina di giorni fa si era aggiudicata una gara della espletata con procedura d'urgenza indetta dall'amministrazione comunale; circa 400 euro il costo della rimozione delle lastre di eternit (vedi foto1 del sito bonificato e foto 2 con lastre di eternit)).
Dal Comune ci ha fatto sapere che i ritardi per l'operazione di rimozione del materiale sono dipesi dall'Asp di Trapani che non forniva un'autorizzazione pensando di ricevere un nulla osta della Soprintendenza ai Beni Culturali; nulla osta che però non risultava necessario in quanto si trattava di materiale "alieno" e quindi non inerente all'attività del Soprintendente.
Un'altra questione che avevamo sollevato riguardava la custodia della chiesa di Sant'Ignazio fuori dagli orari di lavoro dei dipendenti comunali. Lo abbiamo segnalato anche alla locale Pro loco che avrebbe riferito la necessità di chiudere il portone nelle ore serali per evitare il rischio di subire atti di vandalismo o furti di alcuni suoi reperti. Inoltre da un cartello posto sullo stesso portone, il complesso sarebbe dotato di un sistema di video sorveglianza della quale però non vi è traccia.
Infine auspichiamo che la lotta contro l'eternit, e quindi il rischio delle polveri di amianto, disseminate nel territorio possa diventare un'attività ordinaria e non certamente legata all"insistenza" di un piccolo gruppo di cittadini.
04-12-2013 13,20
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