Discarica abusiva e carcasse di tonno al confine fra Mazara e Petrosino

In via Samperi la situazione è disastrosa. Continua l’incivile pratica relativa al tonno rosso

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
26 Maggio 2023 19:02
Discarica abusiva e carcasse di tonno al confine fra Mazara e Petrosino

Una grossa discarica abusiva da tempo e “arricchita“ da qualche giorno dalle carcasse di sei grossi tonni: questo quanto ripreso dalle nostre telecamere lungo l’arteria per Samperi, nei pressi della SS115 tratto Mazara del Vallo-Petrosino. Si tratta di una strada sulla destra a circa 4 km in direzione C/da Strasatti a partire dalla rotatoria della sopraelevata; la strada in questione segna il confine fra i Comuni di Mazara del Vallo e Petrosino. L’abbandono delle carcasse di tonno (in copertina vedi foto da noi scattata nel primo pomeriggio di oggi) presenta lo stesso modus operandi di quanto avvenuto fra la notte del 12 e 13 maggio quando ignoti, incivili, in un’area di Torretta Granitola, e precisamente in un terreno di via Farfantazzo, una strada che segna il confine fra i Comuni di Mazara del Vallo e Campobello di Mazara; nella stessa notte all’interno della Riserva Naturale integrale “Lago Preola e Gorghi Tondi” erano stati scaricate altre carcasse di tonno (compresi scarti di gambero) che il Comune di Mazara del Vallo, attraverso l’Ufficio Ambiente, aveva proceduto a rimuovere e conferire, in quanto classificate nella categoria dei rifiuti speciali, in apposita discarica.

Non è escluso che un grosso mezzo dopo aver fatto tappa presso la Riserva naturale abbia scaricato altra parte del carico illegale a pochi chilometri, a Torretta Granitola, nella via Farfantazzo. Non è escluso che dietro la nuova discarica di tonni in via Samperi vi sia la stessa mano (Per vedere il video della nostra diretta di oggi Clicca qui); ad ogni modo si attende la rimozione degli scarti ittici e la bonifica dell’intera area da parte del Comune di competenza.  Ogni anno in questo periodo si registra l’incivile pratica che consiste nel disfarsi scarti di partite di tonno pescato illegalmente rispetto alle cosiddette “quote” assegnate dall’ICCAT alle singole marinerie.

Ad abbandonare le carcasse di tonno sono operatori ittici, per lo più abusivi, dopo aver prelevato la carne da commercializzare che viene poi rivenduta a qualche pescheria, con conseguente rischio per la salute dei consumatori vista la mancanza dei requisiti di tracciabilità del prodotto, spesso mal conservato. Il fenomeno dell’abbandono di resti di prodotti ittici, ma anche di reti da pesca e di altre tipologie di rifiuti, non è nuovo e riguarda in maniera diffusa l’esteso territorio mazarese, da est ad ovest, ma anche le campagne in direzione Salemi.

In particolare in questo periodo però, ormai da alcuni anni a questa parte, si assiste all’abbandono di carcasse di grossi tonni; alcune di queste, come del resto anche scarti di gambero sgusciato, sono state avvistate qualche anno fa addirittura all’interno del già “malato” ed quasi innavigabile porto canale, ma anche nella zona di c/da Santa Maria, per non parlare dell’oasi orientata di Capo Feto gestita da Legambiente ove visitatori e kiters ritrovano quasi quotidianamente cumuli di rifiuti di ogni genere.

Francesco Mezzapelle   

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