Diminuzione giornate di pesca: rischio rimandato. Fino a quando?

Per il 2022 ancora sistema fermi aggiuntivi. Deciso in un incontro ieri al Mipaaf con l’assessore Scilla e pescatori

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
02 Dicembre 2021 08:31
Diminuzione giornate di pesca: rischio rimandato. Fino a quando?

E’ tutto rimandato ma non per questo il rischio che la pesca siciliana, ed in particolare quella di Mazara del Vallo, venga fortemente danneggiata non è certamente cessato. Per l’anno 2022 era infatti prevista la riduzione delle giornate di pesca così come riportato dalla risoluzione del Mipaaf del 24 novembre scorso. Al comparto pesca di Mazara del Vallo sarebbe stato inferto un durissimo colpo, probabilmente letale, con il divieto previsto dall’Ue e dal Governo italiano di vietare di fatto la pesca del gambero rosso nel Mediterraneo, e la chiusura alle barche, oltre i 24 metri, delle GSA 9,10 e 11.

La chiusura di quelle aree di pesca del Mediterraneo centrale e Tirreno avrebbe infatti determinato gravi problemi alla flotta peschereccia che sarebbe stata costretta a pescare tutta in un fazzoletto di mare con grosse ripercussioni a livello non economico ma anche ambientale. Pertanto ieri mattina a Roma vi era anche una delegazione mazarese, insieme altre delegazioni siciliane, a manifestare, pacificamente, affinchè fosse adottata una proposta accettabile per la sopravvivenza delle attività di pesca.

A farsi portavoce delle istanze dei pescatori siciliani è stato, cosa naturale, l’assessore regionale alla Pesca e Agricoltura, Toni Scilla, che ha partecipato, proprio ieri mattina a Roma, presso gli uffici del Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali, ad un incontro con i rappresentanti di alcune marinerie italiane, con il sottosegretario di Stato con delega alla pesca, Francesco Battistoni, e il direttore generale del Mipaaf, Riccardo Rigillo.

Il senatore Battistoni ha rassicurato la delegazione di pescatori che “per il 2022 non sarà utilizzato il meccanismo ripartizione dei giorni di pesca calcolato sulle medie per imbarcazione, ma si adotterà ancora il sistema dei fermi aggiuntivi degli anni precedenti”. “Il mio impegno – ha ricordato il sottosegretario – è quello di portare a Bruxelles le istanze delle marinerie italiane, in modo che con il regolamento del 2022 esse possano essere soddisfatte nel migliore dei modi”

L’assessore regionale Toni Scilla invece ha spiegato che “c’è una perfetta sinergia con il governo nazionale. Il dato, d’altronde, è oggettivo: la riduzione delle giornate di pesca avrebbe una ripercussione economica molto negativa su un settore strategico non solo per la Sicilia, ma per tutto Paese”. Scilla ha poi ribadito: “Siamo in attesa della discussione che avverrà in Europa su questo tema, nel frattempo avvieremo un dialogo sul meccanismo dei Tac, i totali ammissibili di cattura annuali, senza nessun preconcetto”.

Non vi è assoluta certezza però che il rischio della drastica riduzione delle giornate di pesca possa da qui ad un anno diventare una triste realtà. Bisognerà capire cosa sarà deciso nella prossima riunione a Bruxelles che si terrà il 12 e 13 dicembre, quali proposte concrete ed alternative porterà l'Italia con i suoi rappresentanti. Nel frattempo negli ambienti della marineria di Mazara del Vallo, basta farsi un giro nel porto peschereccio, ove molte imbarcazioni sono ormeggiate per il fermo tecnico, serpeggia molto malumore e sfiducia per il futuro; più di un armatore parla della possibilità di demolire il proprio peschereccio viste le prospettive. Anche la demolizione di un solo peschereccio di quelli ormai rimasti rappresenterebbe la sonora sconfitta per un'intera classe politica e per quanti, ad ogni livello, si professano difensori dei pescatori.

Francesco Mezzapelle

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