Danni ad appartamento dell’imprenditore mazarese Vito Quinci: altro atto intimidatorio a causa delle sue denunce?

Redazione Prima Pagina Mazara
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09 Dicembre 2014 15:12
Danni ad appartamento dell’imprenditore mazarese Vito Quinci: altro atto intimidatorio a causa delle sue denunce?

Ieri l'imprenditore mazarese Vito Quinci ha denunciato alla stazione dei carabinieri di Campobello di Mazara il danneggiamento di un suo appartamento di via Tonnara Est a Tre Fontane. In particolare Quinci ha raccontato che il 6 dicembre recandosi, come di consueto, nella sua proprietà composta da più appartamenti, nessuno ancora occupato, si è accorto che uno degli appartamenti a primo piano era stato "visitato" da ignoti malviventi. L'imprenditore ha avuto al spiacevole sorpresa di trovare gli arredi sanitari del bagno danneggiati: il water staccato dal pavimento (vedi foto n.1), mattonelle distrutte, lavello distrutto, ed anche asportata la specchiera; un danno economico quantificabile in circa 5.000 euro. Quinci, non coperto da assicurazione, ha detto

ai militari dell'Arma che l'atto criminale potrebbe essere stato consumato dal 20 novembre al 6 dicembre.

Già lo scorso 29 agosto Quinci era stato vittima di un presunto atto intimidatorio con un incendio che portò all'incenerimento di circa 20 ettari di macchia mediterranea in contrada Bosco Angiluffo all'interno della proprietà della società "Il Faro". Quinci l'1 settembre aveva sporto denuncia contro gli ignoti che avevano dato alle fiamme arbusti secchi e taniche esauste contenenti rimanenti olii facendo propagare l'incendio che ha distrutto un contatore elettrico e materiale edile da utilizzare per la costruzione di una struttura alberghiera.

Entrambi i due atti potrebbero, le nostre sono soltanto ipotesi, trovare spiegazione nella complessa vicenda della società "Il Faro srl". Infatti nella sua denuncia presentata alla stazione dei Carabinieri di Campobello di Mazara, Quinci anche stavolta ha fatto presente, facendolo scrivere, che ritiene l'evento non di natura accidentale ma piuttosto un'azione mirata nei suoi confronti per la nota vicenda giudiziaria che lo ha visto vittima di estorsione e concussione.Vito Quinci nel 2010 con alcune sue rivelazioni permise all'Autorità Giudiziaria di procedere all'arresto di due consiglieri comunali del Comune di Campobello di Mazara, tali Di Natale Antonino e Napoli Salvatore; inoltro sporse denuncia verso il sindaco Ciro Caravà. Per motivi tali da alcuni anni Quinci si trova sotto scorta e spesso ho dovuto denunciare atti intimidatori simili a quello odierno.

Pertanto continua l'odissea dell'imprenditore Quinci che spesso ha dovuto fare i conti contro burocrazia. Lo scorso 14 gennaio Quinci aveva avuto la brutta sorpresa di trovare i sigilli del Giudice dell'esecuzione del Tribunale di Marsala alle 18 villette del complesso "Tre Fontane Village" (vedi foto n.2). Ciò è avvenuto a seguito dell'azione di creditori dopo che dall'agosto del 2013 Quinci non aveva potuto più beneficiare di una legge antiracket che prevede la sospensione per 300 giorni di tutte le procedure civili e dei pagamenti.

Nel pomeriggio del 15 gennaio però il Tribunale accogliendo la richiesta del legale di Quinci, l'avvocato Marco Zummo, tolse i sigilli alle 18 villette del complesso di cui nove già vendute da Quinci il quale nel 2010 aveva denunciato alla Procura il tentativo di tangente richiesto da due consiglieri comunali di Campobello, poi arrestati ed in attesa ancora di processo, per l'approvazione in consiglio comunale di una delibera per il rilascio della concessione di lottizzazione chiusa della stessa struttura per il quale Quinci aveva ricevuto un finanziamento di circa 3 milioni e mezzo di euro. Ma i guai di Quinci non era finiti e l'imprenditore, vessato dalla burocrazia appunto, non aveva potuto avviare la sua attività nel settore ricettivo-alberghiero.

Francesco Mezzapelle

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