Coltivare canapa, antidoto alla crisi dell’agricoltura locale. Riunione della CIA di Mazara

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
28 Febbraio 2018 15:15
Coltivare canapa, antidoto alla crisi dell’agricoltura locale. Riunione della CIA di Mazara

Per la legalizzazione della cannabis i tempi non sono ancora maturi, ma intanto l’Italia è tornata a sdoganare la sua cugina più “innocua”, la canapa. Qualche anno fa la commissione Agricoltura del Senato ha approvato all’unanimità una legge che rilancia la coltivazione della pianta a scopo industriale, della quale fino alla metà del secolo scorso eravamo tra i primissimi produttori al mondo.

La notizia è di una portata enorme per l’impatto che potrà avere sull’agricoltura e sulle opportunità di mercato: dalla lavorazione della canapa si possono infatti realizzare un’infinità di prodotti, dai tessuti ai materiali edili, ma anche olio, vernici, saponi, cere, cosmetici, detersivi, carta, imballaggi oltre a pasta e birra”.Così ieri sera nel corso di una riunione del direttivo CIA di Mazara del Vallo, si è parlato sul tema e sulle concrete possibilità di coltivare nella Provincia di Trapani la canapa ad uso industriale e ad uso nel settore alimentare, grazie all"utilizzazione di sementi certificati ed autorizzati con principio attivo dove il tenore THC è dello 0.2%.

Ad illustrare le possibilità per iniziare una produzione di filiera con la piantumazione di semi in piccoli appezzamenti, è stato l'esperto agronomo, invitato per l'occasione, dott.Antonino Chiaramonte il quale ha pure parlato della produzione della paglia di canapa per la produzione di biomateriali nell'edilizia.

Il presidente della sezione mazarese della CIA, Maurizio Scavone (componente della Giunta interprovinciale CIA) ha sottolineato: "la coltivazione della canapa per uso industriale e alimentare, potrebbe segnare la ripresa per molti agricoltori che in questi anni hanno abbandonato la vitinicoltura per i basso prezzi e per gli alti costi di gestione e dell'imu agricola la cui aliquota e' stata fissata al massimo, al contrario di comuni viciniori, dal Comune di Mazara". Al termine dell'incontro vi è stata una degustazione di biscotti ai semi di canapa.

Coltivare canapa, fino a ieri, non era un reato. Per farlo però era necessario chiedere un’autorizzazione preventiva alle forze dell’ordine, e utilizzare delle varietà di canapa certificate dall’Unione Europea, con un contenuto di thc (tetraidrocannabinolo, il principio attivo della cannabis) non superiore alle 0,2 per cento: tutte condizioni, oltre al diffondersi prepotente delle fibre sintetiche, che nel tempo avevano ridotto il numero di ettari coltivati a canapa ad appena tremila, dai centomila di cento anni fa.

D’ora in poi invece non solo non sarà più necessaria alcuna autorizzazione, ma la percentuale di Thc tollerata aumenta non di poco: “il sequestro o la distruzione delle coltivazioni di canapa – si legge nel testo di legge– possono essere disposti dall’autorità giudiziaria solo qualora, a seguito di un accertamento, risulti che il contenuto di Thc nella coltivazione è superiore allo 0,6 per cento”. Inoltre, il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali destinerà annualmente una quota massima di 700mila euro per favorire il miglioramento delle condizioni di produzione e trasformazione nel settore della canapa.

Solo per quanto riguarda i limiti di Thc consentiti nei cibi o nei prodotti cosmetici derivati dalla canapa la legge non interviene, demandando la decisione ad ulteriori provvedimenti.

 

Francesco Mezzapelle

28/02/2018

{fshare}

Ti piacciono i nostri articoli?

Non perderti le notizie più importanti. Ricevi una mail alle 19.00 con tutte le notizie del giorno iscrivendoti alla nostra rassegna via email.

In evidenza