Centro studi “La Voce”: “Belice Ambiente, nasce l’istanza di fallimento”

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
21 Gennaio 2016 09:38
Centro studi “La Voce”: “Belice Ambiente, nasce l’istanza di fallimento”

Era prevedibile da parecchio tempo, infatti nello scorso mese di novembre è stata depositata al Tribunale di Sciacca un’istanza di fallimento nei confronti della “Belice Ambiente S.p.A. ATO-TP2” in liquidazione da parte dell’azienda “Tech Servizi S.r.l.”, con sede in Floridia, dopo aver tentato di riscuotere le somme attraverso vari decreti ingiuntivi.

La ditta Tech Servizi s.r.l. vanta un credito residuo di circa € 350 mila per la fornitura di n. 12 automezzi costipatori di mc. 5 a seguito di regolare gara pubblica del 06.04.2010, per un importo al netto di ribasso d’asta di € 412.766,40.

Come previsto dal bando di gara, la ditta il 10.10.2010 ha consegnato alla Belice Ambiente gli automezzi presso il Polo Tecnologico di Castelvetrano.Questi automezzi sono stati finanziati da parte dell’Agenzia Regionale Rifiuti e Acque con fondi europei PO FESR 2007/2013, con provvedimento n. 439 del 27.11.2009 e dovevano essere destinati al servizio del Polo Tecnologico, polo che doveva essere la “scommessa vincente dell’ATO-TP2”, così dicevano Truglio – Pompeo – Macaddino – Bonanno ed altri.

Alla fine il polo è rimasto una cattedrale nel deserto, con un investimento milionario e la regione, con nota del 07.02.2013, ha richiesto la restituzione di € 2.386.592,07.Chiediamo a tutti quelli che avevano l’obbligo di vigilare (sindaci, dirigenti Agenzia Rifiuti e organi istituzionali vari) che fine ha fatto l’apposito finanziamento oggi richiesto dalla Tech Servizi S.r.l.?L’attuale commissario liquidatore rag. Lisma, consigliato dai sindaci soci, si è opposto ai vari decreti ingiuntivi e il Tribunale di Marsala ha condannato la Belice Ambiente al pagamento di ulteriori € 20.410,00 per spese legali.

Di recente si è tenuta un’assemblea dei sindaci soci della Belice Ambiente, convocata dal commissario Lisma, con all’ordine del giorno la richiesta di fallimento, conclusasi con una proposta di concordato preventivo.Presumiamo che, anche se la proposta di concordato venga accettata, non sarà ugualmente mantenuto l’impegno, per mancanza di disponibilità economica da parte della Belice Ambiente e quindi sarà dichiarata fallita ugualmente.

Conseguenza immediata in caso di fallimento è il licenziamento di tutto il personale da parte del curatore fallimentare, così come avvenne nel dicembre 2014 con il fallimento dell’ATO Palermo 2.Alla luce di questi fatti, chiediamo infine all’avv. Truglio, ex amministratore della Belice Ambiente e agli ex sindaci Macaddino, Pompeo e Bonanno: perché vi consideravate virtuosi?

(Comunicato Stampa)

21/01/2016

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