Calcedonio Iemmola: “Roma Capitale, Mazara Periferia”

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
27 Giugno 2015 08:06
Calcedonio Iemmola: “Roma Capitale, Mazara Periferia”

Nino Marino , oggi purtroppo solamente affermato avvocato trapanese, in uno dei suoi sempre attesi da me articoli su Social, prendendo lo spunto da quanto sta emergendo dal Comune di Roma, da tutta la politica romana purtroppo, anche quella a me vicina, svolge alcune interessanti considerazioni sulla importanza della “memoria storica” e in Politica principalmente.

Conoscendo Nino Marino so per certo che lui non parla di “memoria nostalgica”, ma di memoria “utile”; quella che deriva ed è affidata alla presenza “organizzata” sul territorio della politica, attraverso i circoli, i luoghi di lavoro, l’organizzazione in genere.

Quella che consente di leggere le dinamiche sociali di un territorio in maniera più corretta e profonda e di ricordare, per esempio (come dice lui) di come Castiglione, già sostenitore e assessore di Cuffaro e già a quei tempi indagato e colonna portante di quel Governo, allora “impresentabile” (soprattutto quando fece cadere il governo consegnandolo a Berlusconi), oggi sia ridiventato presentabile in questi ultimi tempi e così via. Ma questo, purtroppo, è solo uno dei tanti esempi che fa il paio con la vicenda De Luca che se fosse stato in me non avrei permesso.

Quella memoria che consente di avere, e tenerla, una coerente linea politica, senza la quale poi è naturale si perdano i consensi si manifesti quella disaffezione alla politica che purtroppo in maniera sempre più consistente, registriamo nelle occasioni elettorali.

Ed a proposito di questo ragionamento da lui svolto, che io condivido pienamente, non ho potuto fare a meno di riandare con la memoria a quanto accadde parecchi anni fa nella nostra città che, per molto meno di quello che leggiamo oggi sui giornali a proposito di Roma Capitale, dovette subire il provvedimento e l’affronto purtroppo dello scioglimento per mafia del Consiglio Comunale.

So per certo di suscitare tristi ricordi in chi subì allora conseguenze tragiche che ebbero un forte riverbero anche nella sfera privata, oltre che ovviamente in quella politica; qualche altro come me da allora non volle più fare politica nelle istituzioni. Una sorta di fioretto laico.

Non c’è dubbio alcuno in chi scrive che Marino (il Sindaco di Roma) sia una persona perbene, di moralità specchiata, che non centri niente con quanto sta emergendo dalle indagini. Non credo però che questo basti per potere continuare come se niente fosse successo, la sua azione amministrativa, incisiva o meno che sia stata.Marino, come fece il Consiglio Comunale della nostra città allora, deve fare un grande atto di responsabilità e dimettersi per consentire una “pulizia profonda”. Un passaggio necessario secondo me.

E a proposito della vicenda, dello scioglimento per mafia, che ha condizionato la vita Politica ed amministrativa della nostra città negli anni a venire, ecco Io credo che, passati ormai tutti questi anni, sia arrivato il momento che la città rifaccia i conti con quella storia; ma non con lo scopo di riabilitare chissacchè o chissà che cosa. Secondo me, oramai, non serve più. Solamente per rileggerla con maggior disincanto nel tentativo di discernere il giudizio politico sui partiti che allora governavano la città, malamente io ritengo, dalle altre responsabilità che portarono allo scioglimento per mafia del consiglio comunale.

Ah, dimenticavo. Allora, se non ricordo male, nonostante lo scioglimento del consiglio comunale per via delle dimissioni di tutti i consiglieri di opposizione e di maggioranza, il provvedimento di scioglimento per mafia, avvenne ugualmente. È una cosa che giovanissimo, a quei tempi, non riuscii mai a capire.

Calcedonio Iemmola (in foto) membro dell'esecutivo della Segreteria provinciale del Pd

27-06-2015 10,00

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