Una semplice passeggiata si è trasformata in un incubo per una cittadina mazarese. La caduta in piazza Mokarta, ieri 28 agosto, è stata solo l'inizio di un'odissea che ha messo a nudo le carenze del nostro sistema sanitario e non solo."Vi racconto una storia. - scrive Amabile Fileccia sulla sua pagina facebook - Ieri sono caduta in piazza Mokarta sia a causa del marciapiede scivoloso, sia perchè sono dovuta passare in un passaggio piccolissimo poichè le strisce pedonali per attraversare erano occupate dai motorini e il marciapiede dalle bici (vedi foto di copertina).
Dopo la caduta mi reco al pronto soccorso intorno alle ore 10.30 circa dove l'accoglienza iniziale è stata tempestiva e cortese, ma l'attesa per una semplice radiografia è durata circa un'ora. Tutti gli operatori si sono dimostrati gentili e a mia disposizione. Ma il problema è che a Mazara non è presente il reparto di ortopedia e l’unico ortopedico proprio quel giorno è assente. I medici allora mi hanno consigliato di recarmi presso l'ospedale di Marsala. Mobilito tutta la mia famiglia perché non potevo né guidare né poggiare il piede a terra.
Arriviamo a Marsala alle ore 14 in un pronto soccorso sovraffollato. L'assenza di sedie a rotelle ha reso la mia situazione ancora più complicata, costringendomi a saltellare da un punto all'altro dell'ospedale ma fortunatamente dopo circa mezz'ora riusciamo a trovarne una. Arrivata al 4° piano, nel reparto di ortopedia, mi ritrovo almeno 8 persone che aspettavano già da alcune ore. Nel frattempo ne arrivano altre che cercano sedie a rotelle ed informazioni e che per poter portare i familiari sù iniziano a scendere giù lettini e tutto quello che trovano.
Dopo due ore di attesa non arriva nessun medico, non passa nessun infermiere e cominciamo a dubitare che non ci fosse nessuno e che l’attesa sarebbe terminata lì senza aver visto alcun dottore. Scopriamo che il medico è uno solo, anche nel nosocomio marsalese, e che al momento stava visitando dei pazienti giù al piano terra in ambulatorio. Alle ore 17 ci rechiamo giù dove c’era altra gente ad aspettare. Finalmente alle ore 19.00 vengo visitata. Il medico è di nazionalità argentina molto in gamba, cortese e super attivo.
Sono le quasi le ore 20 e dobbiamo ancora tornare a Mazara in pronto soccorso a chiudere la pratica. Terminiamo tutto dopo 12 ore di attese e saltelli. Ma ora mi chiedo, se la pietra attorno ai marciapiedi non fosse scivolosa, se i motorini non fossero parcheggiati sulle strisce, se le bici non fossero parcheggiate sui marciapiedi e se sopratutto una città come Mazara avesse in ospedale più di un ortopedico e un reparto di ortopedia tutto questo non sarebbe successo o forse sarebbe successo ugualmente pero dopo 3 ore sarei già tornata a casa senza tutto questo stress." Le istituzioni dovrebbero intervenire con urgenza per risolvere i problemi evidenziati da questa vicenda.
È necessario investire in modo adeguato nella manutenzione delle strade, nei controlli della Polizia Municipale e nel potenziamento delle strutture ospedaliere e nell'assunzione di personale sanitario. La salute dei cittadini è un bene primario che non può essere trascurato.
Caterina Mezzapelle