Si tratta di un 60enne mazarese padre di figli, questa l'ultima novità in merito all'identità del cadavere di un uomo ritrovato stamani legato ad una zavorra all'interno del fiume Mazaro. Le indagini seguite all'ispezione
cadaverica hanno portato al riconoscimento dell'uomo sul cui nome però vige il silenzio da parte della Polizia di Stato, e ciò perché non tutti i familiari sarebbero a conoscenza della sua morte.
Dall'ispezione cadaverica il medico legale non ha riscontrato segni di violenza, a questo punto le indagini sembrano orientarsi verso l'ipotesi di suicidio. Il corpo, ricordiamo, è stato trovato semi galleggiante fra la banchina ed una barchetta da pesca ormeggiata nella banchina di via Selinunte.
Così questa mattina, intorno alle ore 10, a seguito di una segnalazione di un cittadino, gli uomini della locale Guardia Costiera, a bordo di un gommone hanno recuperato il cadavere da un fondale di appena 80 cm; il corpo dell'uomo era legato ai piedi ad una zavorra costituita, a quanto sembra, da alcuni fusti. Inizialmente si pensava che si trattasse di un immigrato maghrebino, poi si è fatta strada la possibilità che il corpo, probabilmente in acqua da 24 a 48 ore, appartenesse ad un cittadino italiano. Il cadavere è stato così trasportato presso il locale cimitero a disposizione dell'autorità giudiziaria che ha disposto l'ispezione cadaverica condotta dal medico legale. Probabilmente adesso il magistrato disporrà l'autopsia per fare definitiva chiarezza sulla cause della morte.
17-11-2013 19,30
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