Buon primo compleanno cara “buchina” di via dell’Acqua… Facci sognare ancora

I residenti ne osservano da un anno le “gesta” accompagnate dalle imprecazioni degli automobilisti

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
29 Giugno 2022 19:43
Buon primo compleanno cara “buchina” di via dell’Acqua… Facci sognare ancora

Ci sono buche nelle strade mazaresi che per anni sono rimaste impresse nell’immaginario collettivo, ogni quartiere ne ha avuta una; qualcuno una volta in via Val di Mazara vi depose anche un vaso con una pianta al fine di rappresentarne la sua “sacralità”. Poi ci sono buche che durano il tempo di una settimana, a volte di una stagione particolarmente piovosa, ed esse finiscono poi, dopo aver fatto la fortuna di gommisti e rivenditori di ricambi specializzati per auto, per essere sistemate e dimenticate.

Infine ci sono buche che lasciano il segno anche nella storia personale dei residenti delle vie ove sorgono, buche particolari, alle quale quasi quasi ti affezioni e ne festeggi addirittura il primo anniversario: è il caso della buca (vedi foto di copertina) che si trova in via dell’Acqua, la stradina che da via San Michele conduce a via Ten. Gaspare Romano, e quindi in C/so Vittorio Veneto. Quella “buchina” così la chiama il prof. Danilo Di Maria, uno dei cittadini residenti proprio in via dell’Acqua e che quotidianamente ne osserva le “gesta “ spesso accompagnate dalle imprecazioni di automobilisti che dopo esser riusciti a passare indenni dalla strettoia di via dell’Acqua, quanto meno se lo aspettano, dopo aver superato l’incrocio con la mitica via Origliano (la strada dove mattonelle in ceramica inneggiano alla pace e fratellanza fra musulmani ed ebrei), "inciampano" con la ruota anteriore sinistra della loro auto in quella stessa “buchina” che però nell’ultimo anno è cresciuta.

Oggi vogliamo festeggiare pertanto, insieme al nostro lettore Danilo Di Maria, un anno della “buchina” di via dell’Acqua: sappiamo che la cosa potrebbe sembrare surreale (e somigliare anche ad una scena del film “Così parlò Bellavista” del grande Luciano De Crescenzo, quando alcuni dei protagonisti festeggiavano “i cento anni di munnizza” di Napoli) ma anche una buca dalle nostre parti potrebbe raccontare una storia e farci sognare…Come quella storica e antica colonnetta riattaccata con la calce all’angolo destro della stessa strada.Chapeau! Francesco Mezzapelle

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