“L’aeroporto non si svende, Ryanair può rientrare”. Questo è quanto ha asserito, attraverso una nota, , Igor Gelarda, coordinatore regionale enti locali della Lega in merito alla attuale drammatica situazione, di confusione, che vige sulle fosche prospettive future dell’Aeroporto “Vincenzo Florio” di contrada Birgi che ha gravi ripercussioni sull’economia, non solo turistica, del territorio. Gelarda critica l’operato dell’Airgest, la società che gestisce l’aeroporto e collega l’attuale situazione ad una vera e propria strategia messa a punto a tavolino: “un aeroporto che non riesce a spendere 14 milioni di euro messi sul piatto dalla Regione per risollevarsi –ha scritto Gelarda- è l’alibi perfetto per chi non ha realmente intenzione di affrontare e risolvere la crisi, che si radica nell’assenza di un progetto per l’intero comparto turistico della Sicilia.
A questo punto –sottolinea l’uomo di Matteo Salvini in Sicilia- c’è da augurarsi che l’inerzia sullo scalo di Trapani Birgi sia solo incompetenza e non un disegno oscuro per pilotare al fallimento l’aeroporto e cederlo sotto costo a qualche manipolo di capitani coraggiosi. Sarebbe una storia già vista, un’Italia che non ci piace”. Gelarda ha parlato della necessità di far tornare Ryanair e della fusione auspicata dal Presidente Musumeci nei giorni scorsi in visita all’Aeroporto per incontrare i vertici di Airgest. “Abbiamo notizie certe che Ryanair abbia dato disponibilità ad un rientro su Trapani Birgi –ha detto Gelarda - ma a fronte di piani e programmi precisi.
Però continuano a mancare sia gli uni che gli altri. E la favola di una fusione con l’aeroporto di Palermo, oltre a essere incompatibile con i tempi di sopravvivenza di Airgest, non è neanche in agenda da parte del management dello scalo Falcone e Borsellino. Il presidente Musumeci parla di matrimonio tra Palermo e Trapani –ha aggiunto Gelarda - ma uno dei due sposi, il Comune di Palermo, non sembra minimamente interessato”. Nel frattempo continuano a fare discutere le dimissioni dell’imprenditrice Elena Ferraro dal consiglio di amministrazione di Airgest.
Un fulmine a ciel sereno nel giorno del vertice istituzionale in aeroporto del presidente della Regione. “È stato un atto di grande responsabilità –ha spiegato Gelarda - che ha tolto il velo dell’ipocrisia ad una gestione dell’aeroporto votata al fallimento. Ma queste dimissioni, al tempo stesso, sono un segnale grave essendo contestuali all’abbandono del progetto politico di Diventerà Bellissima del presidente Musumeci. Elena Ferraro in questi mesi ha portato nel CdA di Airgest la voce dei territori, gli stessi comuni che adesso sono in rotta con Musumeci.
Territori sempre più consapevoli - conclude Gelarda - che le scelte del governo regionale stanno condannando a morte l’aeroporto e un’intera provincia”. Nei giorni scorsi su Birgi era intervenuto duramente sulla vicenda anche il senatore Stefano Candiani, sottosegretario al Ministero dell’Interno e commissario della Lega in Sicilia; il Carroccio ha già chiesto l’intervento del Ministero delle Infrastrutture, Danilo Toninelli, per trovare una rapida soluzione al problema, anche se la prossima stagione estiva è irrimediabilmente compromessa.
E' normale che la Lega in questa stagione di ricerca del consenso nel territorio siciliano si butti a capofitto su una vicenda che potrebbe tornargli utile elettoralmente. Gelarda ha parlato del movimento Diventerà Bellissima dal quale arrivano però segnali "concilianti" sulla vicenda. Ad esempio il circolo mazarese DB denominato “Orgoglio e Futuro-Giustino Blandi”, attraverso una nota, ha auspicato un incontro fra le parti, Comuni e Regione, nell’interesse dei cittadini della provincia di Trapani.
Così si legge nella nota firmata dal giovane presidente Antonino Asaro: “Il 30 novembre scorso, durante la visita istituzionale effettuata presso l’aeroporto “Vincenzo Florio” di Trapani, il Presidente della Regione On. Nello Musume aveva chiesto a gran voce a tutti i Sindaci dei comuni della provincia di entrare nella società di gestione dell’aeroporto rilevando quote della Regione in modo da poter essere protagonisti delle scelte e delle decisioni future inerenti la gestione dello scalo aeroportuale.
Nei giorni scorsi, purtroppo, invece, abbiamo assistito ad un atteggiamento di chiusura e di polemica “a priori” assunto dai Sindaci delle città di Alcamo, Marsala e Trapani verso la proposta lanciata dal Governatore. Ci si augura che gli altri Sindaci della provincia sappiano guardare oltre e possano vagliare meglio e con più buon senso la proposta del nostro Presidente sulla sorte dell’aeroporto. L’obiettivo principale e fondamentale dell’intera classe politica della nostra provincia dovrebbe essere quello di salvaguardare lo scalo aeroportuale e tutta l’economia provinciale e non quello di arroccarsi su sterili posizioni di critica a tutti i costi. Si ricorda fra l’altro che i danni provocati da questo “scontro istituzionale” saranno pagati solo ed esclusivamente da tutti i cittadini della nostra provincia.
Non si comprende, poi, la critica di chi non vede di buon occhio una possibile fusione dell’aeroporto di Trapani con quello di Palermo o con quelli di Catania e Comiso. Ad avviso di chi scrive facendo “rete” gli aeroporti siciliani potrebbero affrontare meglio e con più forza le sfide future nei confronti degli altri “competitors” nazionali ed internazionali. Per le motivazioni sopra esposte il Circolo di Diventerà Bellissima Orgoglio e Futuro – “Giustino Blandi” di Mazara del Vallo invita tutti i sindaci dei ventiquattro comuni della provincia di Trapani a chiedere un incontro al Presidente della Regione siciliana al fine di chiarire l’equivoco, se di equivoco si può parlare, e lavorare ad una proposta seria e costruttiva che possa aiutare il territorio provinciale ad uscire dall’impasse relativa alle sorti del nostro aeroporto”.
Ricordiamo però allo stesso circolo di Diventerà Bellissima che proprio quel 30 novembre all’incontro con lo stesso Presidente Musumeci all’Aeroporto non furono invitati i sindaci. Forse sarebbe stata lì l’occasione per un confronto e chiarimento fra le parti su una situazione diventata allarmante; l'Aeroporto che fino a qualche anno fa aveva visto transitare milioni di passeggeri oggi è ridotto con 5 soli voli giornalieri di cui 2 per Pantelleria. Francesco Mezzapelle