Presidio di via Livorno: “eccellenza” molto discutibile. Mai aperta la sala operatoria

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
17 Settembre 2013 07:13
Presidio di via Livorno: “eccellenza” molto discutibile. Mai aperta la sala operatoria

Efficienza, assistenza, competenza, rispetto e pulizia. Sono questi i parametri per definire una struttura sanitaria di eccellenza. La tanto conclamata "eccellenza" da parte di manager e "guru"

della sanità spesso nei fatti non trova applicazione. Il presidio di emergenza-urgenza di via Livorno, attivato lo scorso gennaio a seguito della chiusura dell'Ospedale "Ajello" soggetto a lavori di ristrutturazione, è una buona struttura ma non può certamente definirsi di eccellenza.

Molti cittadini lamentano una brutta esperienza dopo essere ricorsi alle cure in quell'area; fortunatamente non si è trattato di casi dove vi era in gioco la vita dei pazienti, anche perché tali casi vengono ormai trasferiti ad altri ospedali viciniori (Castelvetrano o Marsala) oppure fuori dalla Provincia.

Il racconto di una ragazza."Sono finita –ha raccontato una ragazza mazarese- nella bolgia infernale del pronto soccorso dell'area di emergenza dove, in preda ad una colica epi-gastrica, quindi immaginate la sofferenza, mi hanno fatto attendere 1h e 30m sulla sedia perchè non c'era un lettino disponibile e non c'era nemmeno il medico che mi potesse visitare. In breve, vi è un medico che gestisce tutte le situazioni ovviamente entrando in tilt, mentre altri fumano tranquillamente fuori come se il loro lavoro non li riguardasse.

Ora non voglio generalizzare, nè accusare chi svolge dignitosamente il proprio lavoro, ma devo ammettere che è una goccia in mezzo ad un oceano in tempesta: sporcizia, menefreghismo, confusione, poca efficienza, nessuno che sappia parlare l'inglese( per i turisti) alla reception...un disastro! E questa sarebbe una struttura su cui Mazara dovrebbe contare? Una città di 60.000 abitanti, quasi da tempi del dopo guerra! E la cosa raccapricciante –ha continuato nel suo racconto la ragazza- è che la gente dinanzi a tutto questo ci convive benissimo come se non la riguardasse, sono inorridita.

Ho potuto constatare le differenze con una struttura ospedaliera di Vittorio Veneto e devo ammettere che si tratta di un altro mondo efficienza, assistenza, competenza, rispetto, pulizia, tutto quanto gestito nel migliore dei modi. I pazienti che si trovano lì ricoverati non hanno bisogno nemmeno dell'assistenza dei propri parenti, per non parlare dei medici che sono presenti e molto comprensivi e svolgono le loro mansioni in modo eccellente. Al mio rientro purtroppo ho avuto la brutta esperienza di recarmi presso l'area di emergenza urgenza di via Livorno".

Un ragazzo ha invece raccontato che qualche giorno fa una dottoressa dello stesso presidio di via Livorno si è rifiutata di visitare una donna in gravidanza prendendosela con gli operatori del 118. "La dottoressa –ha detto- asseriva che gli operatori del 118 dovevano portare la donna a Castelvetrano. Il protocollo del 118 prevede che il paziente venga soccorso e portato al primo punto sanitario più vicino ed l'eventuale spostamento viene comunque deciso dal medico. La donna è stata poi trasferita al nosocomio Castelvetranese dopo circa 30 minuti. Mi domando ma l'area di emergenza di Mazara serve per le emergenze o per smistare i pazienti?".

In merito a quest'ultimo caso, ma quella di via Livorno non è la stessa struttura dove ad agosto è avvenuto il parto di una donna di origini maghrebine, episodio che ha messo in luce la professionalità e comprensione di alcuni medici ed infermieri che lavorano nella stessa area? Forse c'è discrezionalità, a seconda dei medici di turno, circa le modalità di intervento o meno?

Sala operatoria ancora chiusa. Una cosa grave però è certa ed quella che vede al momento il nuovo complesso operatorio dell'area di via Livorno (vedi foto) chiuso da sempre. Non sappiamo il perché non sia stato attivato, eppure lo scorso 8 gennaio fu mostrato con tanto orgoglio dai vertici dell'Asp di Trapani in occasione della visita dell'assessore regionale alla Salute, Lucia Borsellino. In merito alla persistente chiusura del complesso operatorio è stata questa la motivazione espressa lo scorso 12 settembre, nel sopralluogo al cantiere dell'ospedale "Ajello", da parte del commissario dell'Asp di Trapani, Fabrizio De Nicola: "finora la sua chiusura –ha detto- è stata dovuta a questioni relative ai parametri del personale, stabiliti dalla Corte dei conti, con la trasformazione delle graduatorie a tempo indeterminato riusciremo a risolvere anche questo problema". Onestamente tale motivazione ci convince davvero poco.

17-09-2013 9,00

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