“Un po’ di scuola”. Usi e costumi: Le tradizioni insegnate ai ragazzi

Redazione Prima Pagina Mazara

Quando si parla di usi e costumi a scuola oggi, spesso i ragazzi non vanno al di là delle tradizioni culinarie, in pochi conoscono le tradizioni antiche, le usanze ataviche che si perdono nella notte dei tempi e che, per molti sono solo abitudini.

C’è un piccolo paesino nell’entroterra Palermitano, Montelepre, un paesino con meno di seimila abitanti, che nella settimana di Pasqua si anima e si mobilita per dare vita alla processione dei misteri con quadri viventi.

Praticamente tutti gli abitanti del paese offrono il loro contributo per rinnovare una tradizione che, nata nel lontano 1751, viene messa in scena o meglio in stradala Domenica delle Palme.

Circa 400 figuranti indossano le vesti dei personaggi del Vecchio e del Nuovo Testamento, fino al viaggio al calvario di Gesù. Tutti i volontari, con indosso gli abitidelle varie epoche che vanno a rappresentare, sfilano per le vie del paese che, per quell’occasione, chiude tutte le vie di accesso per un intero pomeriggio.

Naturalmente tra gli attori ci sono personaggi di tutte le età: dal Gesù neonato agli angioletti, ai ragazzi che attorniano Gesù, al vecchio Mosè, agli scribi, ai farisei, agli apostoli e tra tutte le comparse non mancano pecore, conigli, cavalli e, persino un asinello.

Solo il Covid, negli ultimi tempi, è riuscito a bloccare per due anni di seguito la processione, ma quest’anno, appena i casi covid sono diminuiti, appena si è saputo che le mascherine all’aperto sarebbero state tolte, ecco che la tradizione è ripresa.

Il Sindaco dott. Giuseppe Terranova e la Pro Loco locale hanno dato il via alla manifestazione, il paese si è nuovamente messo in gioco, dando vita ad unosplendido spettacolo all’insegna di solidarietà, collaborazione e tradizione.

I bambini ed i ragazzi in età scolare di Montelepre, sanno bene cos’è la tradizione, conoscono l’Antico e il Nuovo Testamento perché lo vivono direttamente.

Sarebbe bello poter far conoscere a tutti gli studentid’Italia le tradizioni dei vari comuni e delle varie regioni, in modo da tener viva la memoria del passato per perpetrarla nel presente.

In un periodo tragico, come quello che stiamo vivendo,vedere un piccolo paese mobilitato per uno scopo comune rallegra il cuore.

Maria Teresa Carmicio