Ultime della sera. Materia di riflessione
Il 1° maggio del 1994 mi trovavo a Roma. Ancora non lo sapevo, ma vi avrei assistito a due eventi unici, ma in alcun modo correlati fra di loro. Mi trovavo ancora in quella fase della vita, beata fase, in cui la più comune forma di sistemazione, in caso di viaggio, era cercare ospitalità presso qualche amico. L’amico in questione, uno di quegli amici con i quali l’intesa diventava, purtroppo, sempre più inversamente proporzionale alla possibilità di frequentarsi, viveva a Ciampino, nelle vicinanze di quello che, all’epoca era solo un aeroporto prevalentemente militare, non la base Ryanair contro cui, anni dopo, gli abitanti si sarebbero rivoltati per i troppi voli che disturbavano la quiete: Ciampino è un comune dormitorio per chi lavora a Roma..se gli levi la possibilità di dormirci gli hai tolto tutto.…esigenze diverse, priorità diverse.
Sarebbe stata materia di riflessione, ma solo anni dopo. Credo che il mio amico viva lì ancora oggi, ed io non ringrazierò mai abbastanza mr. Zuckerberg per avermi dato la possibilità di rintracciarlo di nuovo e di tornare ad intrattenermi con lui sui più interessanti argomenti: argomenti scelti da lui, ovviamente: dato che oggi è un valente scienziato, è un piacere lasciargli ogni scelta circa la materia su cui riflettere; per come si può riflettere su Facebook, si capisce…ma meglio di niente! Il 1° maggio 1994 era naturalmente il giorno del concertone di piazza San Giovanni, quell’anno particolarmente atteso, dato che vi si sarebbe esibito nientepopodimenoché Lou Reed, la rock star di New York.
Purtroppo fu anche il giorno in cui ci lasciò, tragicamente Ayrton Senna, insieme a Roland Ratzenberger: ricorderete come i due piloti morirono entrambi ad Imola, Senna durante il Gran Premio di San Marino, Ratzenberger durante le qualifiche del giorno prima; in Formula 1 non moriva più nessuno da 12 anni ed ora due nello stesso Gran Premio. Materia di riflessione, stavolta immediata…ci si può fidare dei numeri quando bisogna fare i conti con il destino? Al concerto si andò comunque.
E’ una di quelle cose da fare almeno una volta nella vita e chissà quando mi sarebbe ricapitato…naturalmente non mi ricapitò più. Lou Reed si esibì che era ancora chiaro…la passeggiata sul palco romano, come temevo, ebbe ben poco di selvaggio… ”E tutt’un tratto..arriva l’attrazione…la gente applaude nervosamente…per mascherare un po' di delusione” Edoardo Bennato, che di feste di piazza se ne intendeva, ci aveva già riflettuto; ma…chissenefrega, io avrei potuto raccontare di aver visto Lou Reed suonare dal vivo.
Quello che mi sarei risparmiato volentieri, invece, fu di vedere, l’indomani, l’aereo dell’Aeronautica militare che atterrava a Ciampino con a bordo il feretro di Ayrton Senna. Quando la realtà sfonda lo schermo TV ti colpisce sempre più forte. Danilo Marino