Ultime della sera, Leggere per vivere

Redazione Prima Pagina Mazara

"Era intenta nell'attività più nobile dell'essere umano". Queste le parole del Dottor Zivago quando vede la sua amata immersa nella lettura... E veramente il leggere è qualcosa di divino, perché unisce lo sforzo della comprensione di un testo che si accompagna per forza di cose a una dinamica soggettiva - dal momento che ognuno di noi infarcisce di significati proprio il testo che approccia. Siamo esseri simbolici, fatti del nostro passato; la lettura può essere una bussola per il nostro futuro, dunque.

Ma cosa leggere? Non serve citare Calvino per rispondere. I Classici, prima di tutto. I classici di ogni paese. Ma che cos'è un classico? Quale caratteristica lo definisce tale, potremmo chiederci? Migliaia di elucubrazioni sono possibili a riguardo. Vi dico la mia: un classico (un libro, in questo caso, ma può anche essere un brano, una poesia, un quadro, una scultura o un film - insomma, un pezzo di cultura condivisa) è quel testo che parla a tutta l'umanità, senza distinzione di provenienza o fede, travalicando i confini spaziotemporali.

Il lettore che interagisce con un Classico viaggia nel tempo e nello spazio infatti, dialogando faccia a faccia con l'autore per ascoltare il suo messaggio immortale. E quel messaggio, come dice il filosofo Ricoeur, è sempre lo stesso, se si tratta di un Classico. Il messaggio è: Cambia la tua vita, ora! E allora, caro lettore, cambia la tua vita. Ora. Leggendo. Alessandro Isidoro Re