Povertà a Mazara del Vallo tra illusioni sociali e realtà

Redazione Prima Pagina Mazara

E’ del 14 giugno l’ultimo aggiornamento ISTAT sulla povertà in Italia, qui in allegato, in esso viene indicato che il 20% della popolazione è a rischio povertà (11 milioni e 800 mila persone), in Sicilia il dato è addirittura del 38% mentre ben il 4,5% della popolazione Italiana è estremamente povera (circa 2 milioni e 613 mila individui che presentano almeno sette segnali di deprivazione sui 13 individuati da alcuni indicatori definiti da parametri europei) .

La povertà materiale nasce dal confronto con gli altri, che possiedono beni o servizi in quantità. Stiamo parlando quindi di una povertà relativa, un concetto che fa riferimento a chi usufruisce di un reddito che gli consente solo una certa parte dei prodotti che desirerebbe acquistare. In una scala di valori ormai consolidata alcuni beni sono comunque ritenuti necessari, a cui nessuno transige nel possesso, costi quel che costi, come lo smartphone, o la pizzeria al sabato sera.

In Italia l’attuale gravissima crisi demografica è in parte ascrivibile alla povertà relativa, per la paura di mettere al modo dei figli che non avranno risorse o peggio ancora per la paura di non riuscire a procurarsele quelle risorse, cosi spesso si arriva ad evitare di procreare.

Diversa è la definizione di povertà assoluta, uno stato più vicino al significato di miseria. La povertà è la prima causa di emarginazione sociale ed esclusione, Il povero non riesce ad avere viaggi, vacanze, spesso rinuncia del tutto a curarsi, procrastinando visite mediche ed analisi. Il povero indossa principalmente abiti di scarsa qualità, a volte dannosi per la pelle e pure per l’ambiente, realizzati in fibre sintetiche. L’alimentazione dei poveri è più spesso a base di prodotti di scarso valore nutrizionale, industriali, che portano ad obesità e/o al diabete. In Italia la linea demarcazione per la povertà viene definita dall’Istat, insieme ad Eurostat, secondo regole europee. La soglia di povertà assoluta rappresenta il valore monetario, del paniere di beni e servizi considerati essenziali per ciascuna famiglia.

Una famiglia è considerata assolutamente povera se sostiene una spesa mensile per consumi inferiore a tale valore monetario. La Soglia di povertà assoluta nel 2021è euro 1.305,47 per una famiglia con due figli nel sud Italia. Qui lo schema di calcolo

La povertà a volte viene portata con dignità, a volte dissimulata, mediante esibizione di alcuni beni,si diventa dei follower del consumo, sostenendo spese che non ci si poteva permettere, contraendo debiti insostenibili che ipotecano il futuro della famiglia.

Il recente fenomeno della alta inflazione aggrava il problema, trovandoci tutti a far fronte all’aumento del costo del carrello della spesa, figuriamoci i già poveri. Il fatto poi che buona parte della popolazione locale abbia preferito nel tempo accumulare il proprio patrimonio in beni immobili, (oltre la prima casa intendo) crea un ulteriore criticità, legata alla perdita reale del patrimonio immobiliare, ed alla illusione di poterriuscire a monetizzare un immobile in caso di bisogno, oltre alle alte spese di gestione, manutenzione e fiscali. Si arriva al paradosso di possedere degli immobili ma non avere la liquidita per mantenerli.

Mazara e la sua popolazione non scappano dal problema. Nel nostro Comune risultano attivi diversi uffici preposti a gestire le situazioni di disagio, con un susseguirsi di rilasci di somme in bilancio da destinare agli aventi diritto, secondo criteri e bandi pubblicati sul sito istituzionale.Di fatto oggi una delle principali funzioni svolte dal comune è proprio la gestione della povertà. Nel sito on line del Comune risultano attivi tra gli altri uno sportello per pratiche di contributo straordinario, uno per erogazioni di buoni pasto/spesa, uno per assegno civico, uno ancora per richieste di assegni di disagio economico Gas/Enel, una segreteria del servizio sociale ed un ufficio denominato centro per la famiglia con tre addetti.

Notevole è la rete di sostegno del terzo settore, tra le tante associazioni e club services impegnati a vario titolo. I dati comunicati nell’ultimo report nazionale della Caritas Diocesana, struttura che da anni opera in questo ambito sono impietosi. Le associazioni più strutturate tengono delle vere e proprie liste dei cittadini bisognosi, a vario titolo ascoltati, protetti e supportati. Speriamo che nel prossimo futuro il numero di questi possa tendere allo zero.

Luigi Gucciardi

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