Mazara, “Ponti di Pace-Dialogo tra Culture e Fedi del Mediterraneo”, l’incontro-confronto apre la XII edizione del BRIE
Con il convegno “Ponti di Pace – Dialogo tra Culture e Fedi del Mediterraneo” si è aperto ieri pomeriggio presso l'Auditorium "M. Caruso" di Mazara del Vallo la XII edizione del "Blue Rotarian International Event" (BRIE), manifestazione è organizzata dal Rotary Club di Mazara del Vallo e patrocinata dal Distretto Rotary International 2110 Sicilia-Malta e dal Comune di Mazara del Vallo.
A moderare l’incontro è stata la giornalista Metis Di Meo, attivista per i diritti umani, autrice e conduttrice Rai, madrina del BRIE fin dalla sua prima edizione, che nell’introduzione al tema dell’incontro ha ricordato Giovanni Tumbiolo, presidente fondatore del Distretto della Pesca Co.S.Va.P e ideatore della manifestazione Blue Sea Land, che già dalla terza edizione della stessa kermesse internazionale aveva pensato ad un momento conclusivo che raccogliesse rappresentanti di diverse religioni e autorità civili e militari e del mondo laico a recitare una preghiera comune, l’Invocazione Rotariana, che travalica le differenze fra popoli, culture e religioni diverse e per promuovere il dialogo interreligioso e interculturale.
“Oggi più che mai con oltre una trentina di confitti al Mondo, alcuni spesso dimenticati e che vedono sempre come prime vittime innocenti i bambini –ha sottolineato Metis Di Meo- ognuno di noi è chiamato a costruire ponti di pace”. L’incontro ha riunito esponenti delle principali religioni abramitiche e voci della società civile per esplorare come valori spirituali condivisi possano diventare strumenti concreti di cooperazione e riconciliazione.
Il Presidente del Rotary Club di Mazara del Vallo, il prof. Lillo Giorgi, il quale dopo aver salutato, portando anche i saluti istituzionali pervenuti dalle massime cariche istituzionali della Regione, e ringraziato gli ospiti partecipanti e la platea e i molti presenti fra i quali diversi studenti degli Istituti superiori della Città, ha spiegato: “quest’anno il Club ha voluto rafforzare il piano culturale della manifestazione programmando due giornate del BRIE aventi un unico filo conduttore: la pace e il dialogo interculturale e interreligioso.
La tematica, di stretta attualità, ci impone un confronto, un dibattito ed una riflessione che possa rilanciare il ruolo del Mediterraneo come cerniera tra civiltà e piattaforma viva di dialogo tra le fedi, favorendo la nascita di percorsi comuni in ambito educativo, sociale e culturale”. La psicologa e psicoterapeuta Annamaria Tranchida ha “esplorato le radici della violenza”, fornendo una prospettiva umana e relazionale alle dinamiche di conflitto portando esempi di esperimenti effettuati nel campo della psicologia sociale: “in un contesto di pace –ha concluso- le emozioni e pulsioni ancestrali vengono incanalate positivamente”.
Don Leo Di Simone, coordinatore del Centro Operatori della Pace della Diocesi di Mazara ha “sollecitato” i presenti con una riflessione spirituale fra Pace e Giustizia spaziando fra la storia delle religioni e la filosofia citando il pensiero di diversi studiosi moderni e del passato: “Abbiamo smarrito la dimensione del logos, della ragione. Abbiamo bisogno gli uni degli altri. Non vi è pace senza giustizia e viceversa.
Non vi può essere Pace senza la riconoscenza e l’affermazione della dignità e dei diritti umani”. Muhammad Hasan Abdulghaffar, del Centro Islamico culturale Fratellanza Umana e già Imam della Grande Moschea di Roma, ha citato la figura dello studioso Averroè che nel XII secolo aveva individuato i legami fra la filosofia e la religione. Abdulghaffar ha ribadito l’importanza dei valori della “fratellanza universale, umana e religiosa” affermando come la “pluralità e diversità contribuiscano alla ricchezza dell’umanità” e concludendo che importanti iniziative come il BRIE stimolino la “cooperazione creativa“ fra i popoli del Mediterraneo.
Markus Solo, rappresentante del Dicastero per il Dialogo Interreligioso della Santa Sede e Vicepresidente della Fondazione Nostra Aetate, ha parlato didialogo tra fedi, di “diplomazia spirituale vaticana, di pratiche di cooperazione interreligiosain grado di trasformare le parole in gesti di pace condivisa: la pace –ha affermato- è sempre possibile. Alla base vi sono giustizia e riconoscimento reciproco.
Le fondamentali agenzie educative, quali la famiglia e la scuola, hanno ruolo fondamentale al fine di prevenire qualsiasi forma di radicalismo”. Successivamente vi sono state le testimonianze di alcuni rappresentanti religiosi che operano nel territorio siciliano. Abdelhafid Kheit, Imam della più grande moschea del Mezzogiorno, quella di Catania, presidente delle comunità islamiche di Sicilia, ha focalizzato il di scorso sui giovani come promotori della cultura della pace e del dialogo fra i popoli del Mediterraneo ed avvertendo sul rischio degli “stereotipi”, della “scarsa partecipazione”” e del “conflitto generazionale”. L’attenzione è stata posta anche al problema delle fake-news sul web e sui social con l’invito rivolto ai giovani presenti da parte di Metis Di Meo a “filtrare e verificare –come dovrebbero fare sempre i giornalisti- le notizie e le loro fonti”.
Il Reverendo Daniel Abi Blay, Pastore Cristiano Evangelico della Chiesa Pentecostale di Palermo, della comunità̀ Ghanese, ha centrato il suo intervento sulla figura religiosa e storica di Gesù Cristo primo promotore della cultura contro la violenza e la sopraffazione. A conclusione del panel l’intervento del prof. Danilo Di Maria, docente di italiano, storia, educazione civica e filosofia, esperto di Mediterraneo, ha offerto uno sguardo storico e territoriale con l’invito a ritrovarsi come esseri umani.
Nella sua visione integrata di pace Di Maria ha sottolineato come “in un Mediterraneo storicamente crocevia di civiltà, fedi e culture, il dialogo interreligioso e interculturale assuma oggi un ruolo decisivo per costruire una pace autentica e duratura. Le religioni abramitiche, pur nella loro diversità, affondano le radici in un patrimonio comune di fede in un unico Dio, rispetto sacro per la vita, onore verso la figura della donna, tutela dei più fragili e rifiuto della violenza e della guerra.
Questi principi condivisi rappresentano una base solida per rafforzare la diplomazia spirituale e costruire nuove vie di dialogo e collaborazione”. L’interessante incontro-confronto si è chiuso con un vivace dibattito alimentato anche dalle domande di alcuni studenti. (nella gallery alla fine dell'articolo la foto scattata al termine dell'incontro con i soci del Roatry Club Mazara, gli ospiti e relatori).
Il BRIE 2025 si concluderà questo pomeriggio, alle ore 16 presso la sala convegni del Mahara Hotel, conla tradizionale “Invocazione Rotariana per la Pace” che sarà letta dal Governatore del Distretto Rotary 2110 Sergio Malizia. Un momento simbolico ma concreto che rinnova ogni anno, dal 2014, la visione di Giovanni Tumbiolo. All’evento, presentato sempre da Metis Di Meo, parteciperanno rappresentanti istituzionali, il Sindaco di Mazara del Vallo Salvatore Quinci, i sopracitati esponenti religiosi e il Vescovo della Diocesi di Mazara del Vallo mons. Angelo Giurdanella, e il Presidente della moschea “Ettwaka” di Mazara del Vallo Gabsi Ayed. Una preghiera comune per la pace dei popoli, simbolo di fratellanza, dialogo e cooperazione tra culture e fedi.