Mazara, la nuova “élite culturale”, tanto “impegnata” ma anche distratta…Vedi biblioteca comunale chiusa e degrado di San Nicolò Regale

Redazione Prima Pagina Mazara

In questi giorni si moltiplicano in Città le iniziative culturali e socio-aggregative di diverse associazioni locali, parliamo di manifestazioni variegate che vanno dalla presentazione dei libri ad eventi e mostre. Sono manifestazioni tutte patrocinate dal Comune, alcune gratuitamente altre onerosamente, cioè con qualche contributo. Insomma si assiste all’impegno di una élite culturale che grazie all’Amministrazione comunale usufruisce di spazi pubblici per portare avanti i propri fini.

Certamente non siamo contrari a far “cultura”, ovviamente senza scopo di lucro (purtroppo spesso negli ultimi tempi accade il contrario),  anzi siamo ben lieti di pubblicare comunicati e note di associazioni o di quanti organizzano eventi in tal senso. Non ci siamo mai tirati indietro di fronte alla possibilità di promuovere un libro o affrontare tematiche culturali “strictu sensu”. La nostra società oggi ancor più ha bisogno di vera cultura.

Quello che ci amareggia è assistere però ad una vera e propria “distrazione” da parte di molti rappresentanti di quella che chiamo in maniera vezzeggiativa “intellighentia culturale mazarese” (composta da personaggi di diversa estrazione sia politica che sociale: professori, storici, professionisti, cultori delle scienze umanistiche e sociali et…) che rimane inerme di fronte ad alcune problematiche relative alla cultura “latu sensu”; in altri termini mi riferisco al fatto che nella propria attività, seppur variegata, i rappresentanti di questa élite culturale non trovino il tempo di occuparsi anche della soluzione di alcune questioni che stanno impoverendo sia la capacità del territorio di promuovere il patrimonio artistico e culturale della Città che la diffusione della cultura presso le nuove generazioni.

Ci riferiamo, solo per fare due esempi, a due questioni che la nostra redazione ha più volte sollevato ma che a quanto pare poco interessano alla cosiddetta “intellighentia culturale mazarese”: la chiusura e inadeguatezza della biblioteca comunale e il degrado ed abbandono della chiesa e dei mosaici di San Nicolo Regale. I fatti parlano ma a volte anche qualche parola ben spesa potrebbe essere da pungolo nei confronti delle Amministrazioni.

Più volte ci siamo occupati delle disfunzioni della biblioteca comunale allocata da pochi anni nei rinnovati locali del Complesso Filippo Corridoni. Più volte, negli ultimi 2 anni, ci siamo occupati del problema della caduta dei calcinacci dalla cupola di tufo che si trova proprio sopra la sala lettura (il problema era stato evidenziato nel luglio del 2015 dopo la caduta di una grossa pietra da circa 16 metri che aveva sfiorato uno studente seduto nella originaria sala lettura). Negli ultimi due anni più volte sono stati compiuti degli interventi ma nessuno è risultato risolutorio. Sta di fatto che la sala lettura della biblioteca comunale è rimasta chiusa. Così molti studenti universitari, molti mazaresi iscritti nelle Università fuori dalla Sicilia, sono stati costretti a stare in spazi ristretti, angusti, al fine di preparare gli esami o la loro tesi di laurea.

Adesso finalmente l’Amministrazione Cristaldi sembra aver risolto il problema. Infatti da qualche giorno l’intera Biblioteca, e non solo la sala lettura, risulta chiusa; in altre parole non è possibile usufruire di tutti i servizi bibliotecari. Infatti l’ingresso della biblioteca, in via San Michele, è chiuso ed affisso al portone di legno si legge un avviso, firmato dal direttore della stessa biblioteca, che informa che “a seguito di formale disposizione del dirigente, per ragioni di sicurezza la biblioteca comunale è chiusa fino a data da destinarsi.

Gli utenti che dovranno restituire i volumi potranno farlo accedendo all’ufficio dal portone in legno di via delle Sette Chiese n.2”. Così ad oggi la biblioteca comunale di Mazara, un grosso patrimonio della Città considerato anche l’archivio ancora “custodito” nell’ex Collegio dei Gesuiti, è chiusa con l’impossibilità di fornire un servizio indispensabile (al di là di cosa possa pensare qualcuno) ai propri cittadini. Ma nell’atrio adiacente agli sfortunati locali della biblioteca (infelice la scelta di quella parte dell’edificio umida…) sono stati collocati dei salottini per assistere a eventi organizzati da associazioni sotto il patrocinio dell’Amministrazione, certamente viene difficile poggiare un pc o un tablet su una poltroncina in rattan e consultare contemporaneamente un libro…

Altra questione è quella dei lavori di messa in sicurezza dei mosaici e del sito di San Nicolo Regale (più volte previsti nel piano annuale degli anni precedenti): l’iter per l’inizio dei lavori è ancora bloccato. Lo scorso marzo, attraverso una nota l’Amministrazione Cristaldi annunciò l’avvio della gara d’appalto, dopo l’annullamento di una precedente, per i lavori di messa in sicurezza dei mosaici romani di San Nicolò Regale.

La gara doveva essere espletata dall'Ufficio Comunale Appalti e Contratti a partire dal 10 aprile. L’importo complessivo del progetto è di 137 mila euro. L’importo a base d’asta soggetto a ribasso è di euro 99.704,24 ai quali vanno aggiunti oneri di sicurezza non soggetti a ribasso per 7.504,02 euro ed altre somme a disposizione dell’Amministrazione quali oneri di conferimento in discarica, oneri tecnici ed Iva. Il progetto è stato elaborato dall'architetto Alberto Ditta e dal geometra Pino Fasulo dell’ufficio tecnico comunale ed è inserito nel piano annuale delle opere pubbliche.

Sono previsti, in particolare: la rimozione di parte di tetto pericolante sui mosaici, collocando sui pilastri già presenti una rampa per l’accesso alla chiesa di San Nicolò Regale, dalla quale sia possibile vedere i mosaici sottostanti. “Espletato l’appalto –si leggeva nel comunicato- gli interventi dovranno concludersi entro 120 giorni dalla data di stipula del verbale di consegna dei lavori”.La nostra redazione ha posto numerose volte l’attenzione anche sulla questione del degrado dei mosaici romani, fra i quali spicca la raffigurazione di un cervo saettante, appartenenti ad una “domus romana”, risalenti al III sec.

d.C.; sono da anni chiusi al pubblico. Sono chiusi in un autentico “scantinato” creato sotto la terrazza della struttura di San Nicolò Regale. La loro vista è occultata ai turisti anche dalla polvere accumulata sulla vetrata che circonda il perimetro della parte sottostante alla terrazza che si affaccia sul porto canale. Rimuovendo con un fazzolettino la polvere, è facile scorgere lo scempio: calcinacci crollati dal soffitto, abbastanza logorato dall’umidità, accumulati sul pavimento dei preziosi mosaici.

Si tratta certamente di uno dei più belli siti archeologici siciliani ma la cui vista purtroppo è negata; risulta assordante –come dicevamo- il silenzio sulla questione anche della "borghesia culturale" mazarese tanto impegnata nell’organizzare eventi vari, ai quali, diciamo la verità, si registra la presenza sempre delle stesse persone.

A conclusione di quanto scritto, bisogna forse ricordare a quanti fanno “cultura” e “spettacoli” nel territorio mazarese la scritta risorgimentale scolpita sul frontone del Teatro Massimo di Palermo (vedi foto di copertina) che così recita: “L'arte rinnova i popoli e ne rivela la vita. Vano delle scene il diletto, ove non miri a preparar l'avvenire”.

Francesco Mezzapelle

26-07-2017 12,45

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