Mazara, il porto peschereccio al buio. E’ un triste “déjà vu”
Nelle scorse ore abbiamo riportato la notizia relativa al danneggiamento da parte di ignoti della struttura, installata la scorsa estate dalla Regione Siciliana, che si trova nel “porto nuovo” di Mazara del Vallo e che doveva ospitare, ma non è mai entrata in funzione (la stessa consegnata nello stesso periodo a Marsala da qualche giorno è invece operativa), la stazione marittima per accogliere i passeggeri per e da Pantelleria. I vandali sarebbero entrati in azione, nonostante la stazione si trovi all'interno di un'area recintata, quella della banchina Mokarta; probabilmente, approfittando della scarsa illuminazione in cui versa l’intera area portuale, sarebbero riusciti a raggiungere la struttura prefabbricata dalla sua parte posteriore, passando attraverso la parte esterna dell’antemurale del porto peschereccio eludendo anche la vigilanza privata notturna che staziona davanti le banchine del porto peschereccio.
Abbiamo più volte ricordato, anche in altri fatti di cronaca avvenuti nel territorio, che spesso il buio è il primo complice di chi compie atti criminali. Da circa due mesi il porto di Mazara del Vallo è quasi al buio, rimangono accesi alcuni lampioni delle banchine centrali. Rimangono invece spente le lampade di alcuni piloni lungo il viale Marinai d’Italia (in copertina foto scattata alcune sere fa). Si tratta di un triste ritorno al passato, in questi anni più volte infatti abbiamo sollevato la problematica, anche a seguito di segnalazioni da parte di operatori della pesca e dell’indotto.
Ricordiamo che per circa una decina di anni il porto mazarese, a parte qualche breve periodo, è rimasto completamente al buio, questo ha alimentato anche la fantasia circa la possibilità di una manomissione dell’impianto al fine di potere operare loschi traffici all’interno di esso. Il più delle volte è bastato un semplice intervento sull’impianto da parte di tecnici della Regione per ripristinare l’illuminazione che poi, puntualmente dopo alcuni giorni, si interrompeva facendo calare le tenebre sul porto di quella che si può considerare ancora la più grande marineria d’Italia.
Più volte negli anni scorsi è scattata un’ordinanza della locale Capitaneria di porto che vietava, in mancanza di illuminazione del porto, dalle 17 alle 6 del mattino seguente qualsiasi operazione in mare e a terra all’interno dell’area portuale. Grandi disagi vissuti dal settore peschereccio, e non solo, considerato che nessuna imbarcazione poteva entrare o uscire dal porto nelle ore serali; diverse imbarcazioni arrivate nella notte dopo lunghe bordate di pesca hanno dovuto attendere la luce del giorno in rada prima di far ingresso in porto.
Senza contare che nei lunghi periodi di buio si sono verificati furti all’interno dei pescherecci ivi ormeggiati; da qui la necessità da parte di armatori di assoldare un gruppo di vigilanza notturna.
Diciamo che la Regione siciliana anche su questa problematica ha dimostrato poco interesse -come del resto avvenuto per il necessario dragaggio del porto canale- per il porto di Mazara ed il suo comparto pesca. Nell’aprile dello scorso anno però la situazione sembrò cambiare –anche grazie alla nostra continua sollecitazione, oltre che quella della Capitaneria di Porto- la Regione siciliana, attraverso il competente ufficio dell'Assessorato regionale Infrastrutture e Mobilità, sollecitato anche dall’ex assessore comunale alla Pesca e attività Produttive, Pietro D’Angelo (rappresentante in Giunta dell’assessore regionale Toni Scilla), intervenne mettendo fine all’avaria al gruppo di continuità che alimenta i corpi illuminanti collocati da circa tre anni all’interno dell’area portuale e ripristinando l’illuminazione nell’area portuale.
Ricordiamo anche il protocollo firmato nell’estate del 2019 secondo il quale una volta completato l’iter con relativi collaudi, la gestione dell’impianto di illuminazione del porto sarebbe dovuta passare dalla Regione direttamente al Comune, ciò però non sarebbe ancora avvenuto. Quel protocollo fu firmato il 16 luglio 2019 a Palermo nella sede del Dipartimento regionale della Mobilità, delle Infrastrutture e dei Trasporti dal direttore generale, Fulvio Bellomo e, per il Comune di Mazara dall’ingegnere Nicolò Sardo (allora dirigente del III settore), alla presenza dell’assessore Vincenzo Giacalone e del dirigente del Servizio 8 dell’Assessorato regionale alle Infrastrutture e Trasporti, architetto Carmelo Ricciardo.
In merito al nuovo problema riscontrato all’impianto di illuminazione del “porto nuovo” di Mazara del Vallo abbiamo contattato il comandante della Capitaneria mazarese, Enrico Arena, il quale ci ha detto di aver già fatto segnalazione e richiesta di intervento all’autorità competente; d’altronde fra qualche giorno, dopo le festività di fine anno i pescherecci mazaresi, molti dei quali si trovano in porto a causa del caro gasolio e dalla necessità di smaltire le scoperte di gambero rosso rimaste invendute in questi mesi, sono ormeggiati in porto, avranno necessità di riprendere il mare, pertanto la persistenza di questa situazione potrebbe ostacolare le operazioni sia di armamento che di uscita.
Auspichiamo che la questione, anche attraverso canali politici (visto che in Città in diversi si “vantano” di avere contatti diretti con i vertici di Fratelli d’Italia) la questione arrivi prestissimo, al fine di un intervento risolutivo, sul tavolo del nuovo assessore regionale alle Infrastrutture e Mobilità, Alessandro Aricò.
Francesco Mezzapelle