Mazara, il naturalista Sciabica: "Cicogne e ghiandaie marine nelle sciare mazaresi rese poco accoglienti dagli incendi"
Riceviamo e pubblichiamo la seguente nota inviata dal naturalista Enzo Sciabica. Ecco quanto si legge:
Il primo di maggio vaste porzioni del territorio a Sciare della piana di San Nicola di Mazara, con vegetazione protetta assimilata alla boschiva, come accade tutti gli anni, si sono presentate devastate dagli incendi. Sono stati lanciati allarmi, ma nessuno degli organismi preposti alla prevenzione degli incendi di cui alla L. 353/2000 sembra avere udito, sembra avere visto. Così, sabato 17 anche le Sciare a monte della ex stazione ferroviaria di San Nicola sono apparse bruciate. Se le bruciature all’inizio, a decorrere (quest’anno) dalla terza decade di aprile, potevano passare inosservate, oggi è impressionante vedere ettari ed ettari di Sciare, con ciò che rimane della tipica palma nana, ricoperti a tappeto dalla cenere.
Al nero della cenere in questi giorni si è contrapposto l’abito semibianco delle cicogne che in questo periodo, come del resto è già accaduto, potrebbero fermarsi a nidificare sul nostro territorio. La cicogna bianca, infatti, è almeno dal 2003 che nidifica sul nostro territorio (E. Sciabica, Avifauna della Sicilia Sud-Occidentale) anche se la maggior parte sosta nelle Sciare per rifornirsi di grilli, di cavallette, di Ortotteri in genere, prima del trasferimento nei luoghi d’elezione della riproduzione.
Tra le cicogne avvistate di recente nelle Sciare è stata osservata pure quella con anello identificativo: PA717. E’ nata in Calabria da nidiata di quattro soggetti, inanellati il 30/5/2024 dagli operatori della LIPU di Rende. Se le Sciare non venissero percorse dagli incendi a decorre dal mese di aprile ci sarebbero più Ortotteri e più cicogne bianche potrebbero fermarsi a nidificare. Come la cicogna bianca anche la ghiandaia marina, bellissimo uccello azzurro dei Coracidi, prossimo alla minaccia d’estinzione (livello 2: specie con popolazione concentrata in Europa e in stato di conservazione sfavorevole).
Due coppie, dal 24/4 si sono insediate tra le Sciare e gli oliveti confinanti, ma proprio il 17 sono stati visti vagare tra la vegetazione delle Sciare bruciata. E dire che il giorno 13 scorso, alla vigilia dell’apertura della “campagna” contro gli incendi boschivi e della vegetazione assimilata, l’Ufficio di Presidenza della Regione ha divulgato il comunicato in cui si legge: “la salvaguardia del nostro Patrimonio naturale è una priorità assoluta del governo Schifani”. L’Assessore all’ambiente dal canto suo ha tenuto a puntualizzare: “i carabinieri potranno usare potenti droni per attività di monitoraggio, sarà fatto ampio uso di telecamere e termo camere…..”.
Bellissime parole, buonissimi provvedimenti, ma che non toccano minimamente le Sciare, le specie animali e le specie vegetali del mazarese, esposte ai continui roghi. Nelle Sciare mazaresi, infatti, gli incendi iniziano in aprile e a maggio, quando parte la “campagna antincendi” della Regione, qua è già tutto bruciato.