Mazara, “Cumulè”: la rinascita del centro sinistra in Città?
“In questa nuova Repubblica non ci somiglia nessuno” cantava Antonello Venditti nel 1995, e la relazione tra la classe politica e le nuove generazioni di cittadini è tutt'oggi complicata e dibattuta. Da un lato la prima è spesso vincolata alla sua forma più tradizionale, che sembra di fatto incapace di raccogliere istanze da trasformare in cambiamento. Dall’altro i giovani, regolarmente accusati di disaffezione, disinteresse e pigrizia verso la vita partecipativa e il dibattito politico.
Il risultato è un sentimento di sfiducia reciproca e l’idea che la partecipazione politica sia diventata inutile. Non è così. A Mazara del Vallo si è celebrata lo scorso weekend la manifestazione “Cumulè”, una tre giorni di dibattiti e confronti sul tema della partecipazione politica. Tema affascinante e di presa sulle coscienze di giovani (pochi alla manifestazione) e di meno giovani (molti). Ad organizzare l’evento è stato il movimento “Partecipazione Politica” che portò alla prima e seconda sindacatura il dottore Salvatore Quinci.
Ma nella tre giorni di “Cumulè le elezioni comunali non c’entrano..C’entra, invece, il rapporto delle gente con i loro bisogni e le tante incertezze che emergono attraverso relazioni e dibattiti che si sono tenute nello splendido paesaggio del Giardino dell’Emiro di Miragliano. La partecipazione di militanti della sinistra storica e di quella giovanile, fa pensare, intanto, ad una rinascita del PD di Mazara che non è riuscita nelle ultime elezioni comunali a portare in consiglio un candidato.
“Cumulè” ha dato l’impressione di una rinascita del PD locale con il suo ipotetico ideologo, Gianfranco Casale, attuale assessore delle giunta Quinci, ma da sempre con gli occhi verso la sinistra. E’ probabile che non sarà così ma la partecipata alla tre giorni della “Cumulè” non ha visto una presenza di qualche esponente di destra o di centro. L’interrogativo è: “Partecipazione politica”, quindi, rimane, soltanto un fatto della sinistra nell’ambito politico e sociale?
Infine alcuni dati. Emerge che per il 74,8% la partecipazione politica è indiretta mentre solo l’8% è coinvolto attivamente. Guardando invece ai dati sull’informazione, il 52,7% dei giovanissimi si tiene informato sulla politica, il 27,6% non si informa mentre solo il 15% ascolta dibattiti politici. Questi dati fotografano chiaramente il disimpegno politico giovanile del nostro Paese e la sfiducia ormai strutturale dei giovani verso le istituzioni politiche. Speriamo che “Cumulè” registri una inversione di tendenza, almeno dalla nostre parti.
Salvatore Giacalone