L'avventura di un 12enne mazarese al Pronto Soccorso fra Mazara e Marsala. Il racconto del padre
Riportiamo il racconto un cittadino mazarese, Antonino Stuardo, che si dice indignato e concertato per quanto accaduto nella serata del 17 febbraio scorso a seguito di un'emergenza relativa al figlio portato al Pronto Soccorso dell'Ospedale "A. Ajello" di Mazara del Vallo. Ecco quanto si legge:
"Mio figlio, un bambino di 12 anni ignorato al Pronto Soccorso di Mazara del Vallo. Non avrei mai pensato di dover scrivere un articolo del genere, ma ciò che è accaduto è semplicemente inaccettabile. Mio figlio, un bambino di 12 anni, alle 20:19, con una febbre altissima di 39,7°C, eruzione cutanea e nausea, é stato portato al pronto soccorso di Mazara del Vallo in cerca di cure e assistenza. E cosa è successo? Nulla. Il medico di turno, nonostante gli siano stati elencati i sintomi che peggioravano di minuto in minuto, non ha nemmeno misurato la temperatura.
Non un esame, non un controllo, non un minimo di primo soccorso. Nulla che possa definirsi assistenza sanitaria. Le sue uniche parole sono state: “Deve recarsi all’ospedale di Marsala o Trapani”. E se per strada fosse successo qualcosa? Chi avrebbe risposto di un possibile peggioramento improvviso? È questa la sanità che meritiamo? Un ospedale che non è in grado nemmeno di accogliere un bambino in condizioni critiche? Quanto meno, avrebbero dovuto registrarlo e trasportarlo in ambulanza, invece di scaricare il problema con tanta leggerezza.
Arrivati al pronto soccorso di Marsala, la reazione dei medici di turno è stata di sconcerto. Erano sorpresi di vedere un bambino con febbre alta, eruzione cutanea e vomito, senza alcun referto ospedaliero di Mazara. Nel frattempo, senza perdere un attimo, è stato immediatamente soccorso. Così come dovrebbe accadere in ogni pronto soccorso, senza esitazioni e senza scaricare le responsabilità altrove. E mentre tutto questo accade, quali sono le priorità di questa città? Gli ospedali dovrebbero essere al primo posto, e invece ci troviamo con strutture incapaci di garantire il minimo indispensabile.
Una vergogna. E oggi, più che mai, mi chiedo: fino a quando dovremo tollerare tutto questo?". Adesso il figlio del signor Antonino -che abbiamo sentito pure al telefono- si trova ricoverato presso l'Ospedale "P. Borsellino" di Marsala.