Depuratore: tentato furto (con riposino). Ma il comune non paga la custodia della struttura?
Abbiamo dato ieri la notizia dell'arresto da parte della locale Compagnia dei Carabinieri di due castelvetranesi sorpresi all'interno del depuratore comunale di Contrada Bocca Arena
nel tentativo di asportare una grossa quantità di rame asportato dall'impianto elettrico della stessa struttura (vedi foto).
Il depuratore comunale si sa non è ancora attivo, vari problemi non ne hanno permesso la sua attivazione da qui gli annunci più volte reiterati dell'Amministrazione Cristaldi circa la sua entrata in funzione.
Ciò che forse non tutti non sanno è che la stessa Amministrazione paga ancora soldi, molti soldi all'impresa Pietro Durante srl (capogruppo di un ati appaltatrice dei lavori di completamento ed adeguamento dell'impianto) per la custodia e manutenzione della struttura del depuratore.
I costi. Lo scorso 31 dicembre con la delibera di giunta n.217 è stato disposto infatti la prosecuzione del servizio di manutenzione e custodia particolare dell'impianto di depurazione di reflui civili comunali di contrada Bocca Arena effettuato. Così anche per i primi otto mesi del 2013 (gennaio-agosto), l'Amministrazione aveva riaffidato il servizio di manutenzione e custodia dell'impianto di depurazione. Lo stesso servizio era stato affidato già una seconda volta ai primi di marzo del 2012 e ciò perché –si evince dalla delibera- per i ritardi da parte dell'Eni Spa nei lavori di allacciamento per la fornitura di energia elettrica per l'attivazione dell'impianto.
Nel settembre del 2011, dopo l'ultimazione dei lavori (iniziati nel settembre del 2007 dalla Durante srl a seguito della gara di appalto aggiudicata per circa due milioni di euro), la ditta di Santa Ninfa si era fatta carico –come stabilito dalla legge- per sei mesi di tale servizio di custodia e manutenzione. Dal dicembre del 2012 per il servizio di manutenzione e custodia dell'impianto di Bocca Arena il Comune ha pagato così 12.000 euro più iva mensili alla Durante srl.
Facendo dovuti calcoli si evince che finora la cifra pagata per la custodia della struttura è davvero esorbitante e fa certamente ancor più sensazione che i carabinieri –così si legge nella loro nota- abbiamo scoperto i ladri di rame a riposare (ne hanno avuto anche il tempo) sopra la matassa di rame prima di completare il furto caricando tutto su un piccolo mezzo; insomma un furto che sarebbe risultato facile facile. Lasciamo al lettore le riflessioni sul caso.
La cittadinanza e l'Amministrazione dovrebbero però ringraziare i carabinieri per aver evitato un furto che, qualora consumato, avrebbe certamente allungato i tempi di attivazione del depuratore.
12-02-2014 9,00
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