Campobello, don Pietro Pisciotta festeggia 65 anni di ordine presbiterale

Redazione Prima Pagina Mazara

Don Pietro Pisciotta ha raggiunto i 65 anni di ordinazione presbiterale. Era il 3 luglio 1960 quando venne ordinato a Mazara del Vallo e da allora don Pietro ha guidato la comunità di Campobello di Mazara, come parroco a San Giovanni Battista e nella piccola chiesa di Tre Fontane. Oggi don Pietro Pisciotta è responsabile dell’Archivio diocesano. Ieri sera, nella chiesa Madonna delle Grazie di Mazara del Vallo (affidata all’Ordine del Santo Sepolcro di Gerusalemme), la concelebrazione presieduta dal Vescovo monsignor Angelo Giurdanella, concelebranti monsignor Domenico Mogavero, Vescovo emerito, e lo stesso don Pietro Pisciotta, presenti cavalieri e dame del Santo Sepolcro.

Nell’omelia il Vescovo ha consegnato tre piccole riflessioni partendo dalla testimonianza dell’apostolo Tommaso: «La vita del prete è bella perché infiammata dalla fede che si traduce in sequela appassionata di una persona, Gesù crocifisso e vivente “mio Signore e mio Dio”. Questa fede – ha detto il Vescovo – ci tutela da un ripiegamento narcisistico e ci mette in un continuo processo di conversione, in quell’infaticabile lasciarsi plasmare dall’amore del Signore, il quale come dice Geremia non si stanca di modellarci, anzi ci cesella con divina tenacia in una gratuita consegna di sé, senza scartare nulla della nostra umile, fragile creta».

Il Vescovo ha aggiunto: «⁠La vita del prete è bella perché illuminata da una fede umile e gioiosa. Siamo contenti del nostro essere preti. Non in maniera orgogliosa e trionfalistica e nemmeno per una questione di prestigio sociale. Siamo grati e fieri perché ci è stato dato il Vangelo e la possibilità di servirlo in un ministero non meritato ma a noi donato per pura grazia. La carità pastorale deve avere anche la profondità della fraternità presbiterale. Io non posso fare il prete da solo, sono membro di un presbiterio, formato dal vescovo e dai confratelli».

Nella terza riflessione monsignor Giurdanella ha ribadito che «la vita del prete è bella non perché comoda ma perché il presbitero accetta le sfide, resiste alle fatiche, attraversa frustrazioni e sofferenze e questo solo perché è stato “afferrato” dal bel Pastore». Monsignor Giurdanella, rivolgendosi a don Pietro Pisciotta, ha detto: «Continui a rispondere con gioia e generosità all’appello di Gesù: mi ami? Con: Signore tu lo sai che ti voglio bene».

Fonte: Diocesi