Addio a Giorgio Napolitano. Il ricordo di Nicola Cristaldi
A 98 anni nell'ultime ore è venuto a mancare Giorgio Napolitano, il primo presidente della Repubblica eletto due volte, nel 2006 e poi nel 2013 rimanendo in carica per altri due anni. Giorgio Napolitano era stato eletto per la prima volta in Parlamento nel 1953, era anche uno degli ultimi dirigenti in vita della vecchia guardia del Partito comunista; fu il primo dirigente PCI italiano ad esser autorizzato, nel 1978, a compiere un viaggio negli USA. Negli anni '80, dopo la morte di Giorgio Amendola, era diventato il capo dei "miglioristi" nel Pci, la corrente dei riformisti del partito della falce e del martello.
Già segretario del PCI alla morte di Enrico Berlinguer, nel 1992 divenne presidente della Camera dei Deputati. Nel 1996, con il primo governo di Romano Prodi, divenne il primo ministro dell'Interno ex comunista. Nel 2006 è il primo ex comunista al Quirinale. Napolitano era un accanito sostenitore dell'Unione Europa e dei suoi principi fondatori. Da tempo malato, era ricoverato in una clinica a Roma ove è morto.
Di Giorgio Napolitano riportiamo un ricordo di Nicola Cristaldi, già deputato della Repubblica Italiana, nonchè presidente dell'Assemblea Regionale Siciliana e due volte sindaco di Mazara del Vallo, che ha vissuto anche da giovane esponente dell’allora MSI quella importante stagione politica a cavallo fra la prima e seconda Repubblica. Ecco quanto scrive Cristaldi: "Ho un bel ricordo di Giorgio Napolitano, sia quando era Capo dello Stato sia quando ricopriva l'incarico di ministro dell'interno.
Da ministro dell'interno lo ricordo quando accettò subito il mio invito a Palazzo dei Normanni con il chiaro intento di rasserenare un clima che stava diventando teso a causa di alcune dichiarazioni del presidente della Regione Provenzano rilasciate subito dopo un loro incontro a Roma. L'incontro nella sede del Parlamento regionale fu occasione per instaurare un bel rapporto di cordialità, al punto che in una sua visita a Marsala volle rompere il protocollo, lasciando il piccolo corteo per venire a salutarmi: un gesto generoso che confermava la sua signorilità".