A Marsala “Filippa, Felicia e Francesca: Tri fimmine contro la mafia”

Un reading teatrale per raccontare la loro “battaglia” contro la mafia.

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
25 Maggio 2023 10:19
A Marsala “Filippa, Felicia e Francesca: Tri fimmine contro la mafia”

Non si sono mai incontrate nella vita vera, lo faranno idealmente domenica prossima e si scopriranno simili, vicine, unite dall’estremo amore per i cari e dalla condivisione fino allo strenuo delle proprie forze della loro personale battaglia di verità, nella difesa di diritti condivisi che profumano di lavoro e dignità. Si chiamano: Francesca Serio, Filippa Di Dia e Felicia Bartolotta. Si tratta di un evento organizzato a Marsala dalle associazioni: Accurateatro, I Musicanti, Carpe Diem, Libera e Finestre sul mondo in occasione del maggio dei giusti, in collaborazione con la Navarra editore, la cui prima tappa si è svolta lo scorso 13 maggio al Carpe Diem con la presentazione del libro: “Io, Felicia – conversazioni con la madre di Peppino Impastato”, di Mari Albanese e Angelo Sicilia. Volume edito dalla Navarra editore, che ha contato sulla presenta dell’autrice.

Domenica prossima 28 maggio alle ore 18 nella sede dell’associazione “Finestre sul mondo”, in via Sibilla n. 36, introdotto da Salvatore Inguì (fondatore della stessa associazione e coordinatore provinciale di Libera) si terrà il reading teatrale dal titolo: “Filippa, Felicia e Francesca: Tri Fimmine contro la mafia” dove le attrici: Adriana Parrinello, Giorgia Di Giovanni e Luana Rondinelli, daranno vita rispettivamente a Filippa Di Dia, moglie di Vito Pipitone, sindacalista marsalese ucciso dalla mafia nel 1947, Felicia Bartolotta, mamma di Peppino Impastato, della cui morte, avvenuta il 9 maggio 1978, proprio questo mese è ricorso l'anniversario e Francesca Serio, madre del sindacalista Salvatore Carnevale assassinato nel 1955.

“Affidare alle voci di donna il pianto, il lamento, ma anche la resistenza, la lotta contro la mafia è necessario – afferma Salvatore Inguì –. È un atto dovuto non per forma, ma per sostanza, perché solo attraverso la trasmissione valoriale possiamo modificare un assetto mentale contro la mafia e chi più di ogni altro può incidere nel mutamento della cultura è la donna in quanto generativa ed educante, depositaria dei valori sociali. Oggi una rivoluzione contro la mafia è possibile se è donna.

Non è una questione filosofica, ma oggettiva in quanto le donne oggi hanno maggiormente in mano la capacità educativa. Perciò la voce della mamma di Peppino Impastato, della mamma di Salvatore Carnevale e della moglie di Vito Pipitone sono voci alte di resistenza e di lotta”. L’adattamento dei testi è stato curato da Chiara Putaggio, Luana Rondinelli con la collaborazione di Giorgia Di Giovanni. Una commistione inedita in cui a parlare della loro personale esperienza di resistenza alla mafia saranno tre donne siciliane.

“Un incontro al femminile – commentano Luana Rondinelli e Chiara Putaggio – da cui emergeranno spaccati di vita, ma anche un dipinto della Sicilia dagli anni del dopoguerra ad oggi, all’insegna di principi di giustizia che diventano carne perché hanno il sapore di scelte compiute consapevolmente nella quotidianità”. 

“L’intento di questo progetto – aggiunge Gregorio Caimi – è quello di veicolare il concetto di Giuste e Giusti di Sicilia e del loro impegno per la conquista della libertà che è diventata eredità per le future generazioni anche a costo di un grandissimo sacrificio. Queste donne ci parlano affinché noi possiamo capire l’inestimabile ricchezza che deriva dalla libertà”. Gli interventi musicali dal vivo saranno a cura de I Musicanti di Gregorio Caimi.

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