Mazara del Vallo non è più quella di una volta, mentre il tema della natalità non è entrato ancora nel dibattito politico. I dati Istat evidenziano che dai 50.312 abitanti al 01/01/2023 siamo passati ai 49.906 al 30 novembre, 406 persone in meno in 11 mesi, il 2023 vedrà quindi un calo della popolazione di circa l’uno per cento, un livello elevatissimo in demografia. Praticamente con questo trend in due legislature politiche (10 anni) gli abitanti scenderebbero di 5mila ed allora altro che programmi politici, libri dei sogni, progetti di fare di una cittadina di provincia in crisi chissà quale capitale, o sterili polemiche sul posizionamento di una scuola di elite in un quartiere piuttosto che in un altro.
Lo spopolamento indebolisce la domanda di beni e servizi, alimentando un circolo vizioso, che potrebbe portare rapidamente a ulteriori chiusure ed accorpamenti di istituti scolastici, dei già pochi uffici pubblici presenti, delle strutture sanitarie, accorpate nella provincia. Nella provincia non è presente nessun centro di fecondazione assistita di secondo livello PMA, e le coppie che cercano aiuto per una gravidanza sono costrette a spostarsi a Palermo, Catania o Messina. I ragazzi di 13 anni di età residenti a Mazara, (che quest’anno frequentano la terza media) sono 520, mentre quelli di 9 anni di età, (quinta elementare) sono 462, ovviamente ci saranno quindi inevitabili chiusure di classi e minore necessita di professori. statistica demografica.
Il valore delle abitazioni, parte fondamentale della nostra ricchezza accumulata, tende già a scendere per la ridotta domanda di abitazioni, con sgradita sorpresa di chi, per necessità, prova a vendere quanto costruito dai padri. Per questo il vero programma è come e cosa fare per invertire o almeno tentare di contrastare il trend del declino, per rendere attrattivo il territorio per nuovi abitanti, per fare nascere qui dei figli e farli crescere e vivere nella splendida Mazara del Vallo.
Ogni atto amministrativo va quindi studiato in funzione dell’impatto che può dare nell’aumento della popolazione e dei servizi offerti. Ci vogliono scelte coraggiose, pragmatismo, ma anche l’umiltà di accettare i numeri e la nostra condizione di partenza.
Luigi Gucciardi
