Si è svolto domenica 28 aprile 2024 il secondo incontro di formazione del settore adulti dell’Azione Cattolica Italiana della Parrocchia Sacro Cuore in Santa Maria di Gesù di Mazara del Vallo (TP). La formazione dal titolo “Pienezza” seconda tappa del percorso formativo del gruppo adulti “Vite a contatto” è stata organizzata dal Vicepresidente per il settore Adulti Salvatore Gianquinto con la collaborazione di Francesca Bonacasa Sciuto socia dell’associazione. A Condurre il momento di preghiera e spiritualità è stato Don Francesco Ingrande neo diacono della chiesa di Mazara del Vallo invitato dall’A.C. L’incontro è iniziato chiedendo ai partecipanti se secondo loro la felicità esiste e cosa servirebbe per raggiungerla.
Con l’esempio del barattolo pieno di palline da golf, di vetro e di sabbia il gruppo ha sperimentato che nella vita esistono le cose cruciali, le cose importanti e le meno importanti. Famiglia, figli, salute, amici, amore sono le cose che ci appassionano e ci permettono di raggiungere la felicità. Sono quei valori che anche senza altro a supporto le nostre vite sarebbero ancora piene. La felicità di ognuno di noi è un obiettivo che si può raggiungere preservando i valori essenziali della convivenza umana.
A volte ci rendiamo conto troppo tardi di certi valori che vengono a mancare e lo notiamo quando un qualcosa o un qualcuno non è più al nostro fianco. Ecco la seconda domanda: l’acqua la insegna la sete? La sete, il desiderio inappagato di qualcosa, insegna l’importanza di quello che ci manca, che magari davamo per scontato. Ci accorgiamo che ci mancano le azioni comuni, le passeggiate con la persona cara, creando dentro di noi un vuoto incolmabile. La sete di vita che avvertiamo ogni giorno nel riconquistare momenti passati ci portano piano piano a sorseggiare l’esistenza nelle dosi che preferiamo.
Lo abbiamo sperimentato durante il periodo della pandemia quando eravamo reclusi in casa e ci siamo accontentati di quello che avevamo attorno, dell’essenziale. Quindi ritornando alla felicità, si può essere felici riacquistando all’essenziale partendo da noi stessi. Nella seconda parte dell’incontro i partecipanti si sono messi in gioco utilizzando la dinamica del Word Cafè confrontandosi su quattro domande: 1. Come gestiresti una separazione? 2. In che modo gestiresti un lutto importante in famiglia? 3.
Come affronteresti un’amicizia tradita? 4. Come gestiresti la lontananza di tuo figlio in un'altra città lontana? La discussione è iniziata con l’armoniosa atmosfera di prendere un caffè al bar, chiacchierando del più e del meno per poi entrare nello specifico delle domande. Le risposte sono state simili nei vari gruppi sottolineando che non è facile gestire certe situazioni dopo che si sono verificate ma che si cerca di risolverle alla meglio. Il problema principale che è stato affrontato è quello dei figli che studiano e lavorano fuori Mazara.
La maggior parte non accetta che i nostri giovani devono andarsene fuori regione per trovare una propria stabilità economica. I genitori, dando sempre il supporto morale ai loro figli, egoisticamente pensano anche al loro futuro quando si troveranno a gestire la loro vecchiaia trovandosi da soli. Concludendo si è arrivati a dare un senso alla pienezza della vita che è la vita stessa quella che viviamo nel quotidiano, con i sani valori che ci accompagnano nelle nostre scelte personali e nel nostro cammino di fede da laici impegnati al servizio della chiesa. All’incontro hanno partecipato, oltre ai soci adulti dell’A.C., alcune coppie di amici provenienti da altre realtà parrocchiali.
Un grazie caloroso va a loro che con coraggio si sono aperti alla nostra associazione facendoci dono delle loro riflessioni e di un po' di tempo della loro vita.
Nota
