A distanza di pochi mesi dalla sua morte (a causa di un male ormai incurabile) trova sempre più conferma che al boss superlatitante Matteo Messina Denaro (arrestato il 16 gennaio dello scorso anno) piacesse la bella vita che continuava a condurre nonostante la lunga latitanza grazie anche una rete ben coperta di protezione da parte di sodali a cosa nostra. Pian piano sta emergendo il ritratto di un boss ben diverso dagli storici capimafia corleonesi, quali ad esempio Totò Riina e Bernardo Provenzano, che avrebbero condotto la loro latitanza in maniera sobria e dimessa, al contrario "U siccu", "diabolik", avrebbe continuato coltivare le sue passioni giovanili (le donne, auto, cibi di lusso e non solo).
Le ultime scoperte da parte dei carabinieri del ros e dalla Procura di Palermo evidenzierebbero l’amore per il gioco d’azzardo da parte di Messina Denaro. Il boss avrebbe trascorso, seppur ricercato, almeno una serata a settimana al tavolo da poker. Lo si è scoperto grazie ai messaggi in una chat di gruppo su whatsapp dal titolo “pokerino beverino” di uno dei telefoni sequestrati a Lorena Lanceri, una delle amanti del boss originario di Castelvetrano, condannata a 13 anni e 4 mesi per concorso esterno in associazione mafiosa.
In quella chat Messina Denaro utilizzava il nome di Francesco Salsi fingendosi un medico. Gli investigatori stanno adesso cercando capire chi partecipava a questi raduni serali e settimanali, nel 2021, intorno al tavolo verde, e se qualcuno di loro conoscesse la vera identità del Dr. Salsi che scambiava con gli altri facenti parte del gruppo messaggi divertiti in merito alle serate trascorse insieme. Il gruppo di giocatori si sarebbe incontrato, ovviamente segretamente a casa della Lanceri e del marito Emanuele Bonafede.
Nella chat ci sarebbero anche delle foto inviate, in una di questa, con il commento “Il dottore stasera è distrutto”, Messina Denaro (alias il dr. Salsi) sarebbe stato ritratto con la testa bassa e le mani sul volto, un modo –secondo gli stessi investigatori- anche per evitare che la foto circolasse ed esser così riconosciuto…