“Una punta di Sal”. Tutti hanno ragione

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
09 Agosto 2020 12:45
“Una punta di Sal”. Tutti hanno ragione

Il nostro è un Paese dove tutti hanno ragione. Ha ragione il primo ministro che si dibatte per evitare una crisi al buio, ma non minori ragioni hanno Salvini e soci. Ha ragione il sindaco di Mazara quando a causa di vari disservizi dice “stiamo provvedendo” ma hanno ragione anche quei cittadini che denunciano le criticità. In sostanza, tutti, nessuno escluso, godono delle loro ragioni. I governanti, a tutti i livelli, vorrebbero l’applauso,  i sudditi vorrebbero essere al posto loro al grido  di “io si che farei piazza pulita  in due ore”.

Sappiamo che i ricchi, quelli veri, girano  guardinghi, ma vi sono anche quelli, che ricchi non sono, i quali per smanie di popolarità, girano con auto di lusso per ostentare soldi a palate e ciondoli al collo che sembrano di oro zecchino. Ma anche costoro hanno ragione: il nostro è un Paese dove bisogna saper “apparire”, anche per poco. “Nel futuro ognuno sarà famoso per quindici minuti”. Andy Warhol, figura predominante del movimento della Pop Art e uno dei più influenti artisti del XX secolo,  disse questa frase nel  1968 e nessuno allora poteva capirne il significato,  quando essere famosi era una caratteristica non di chi si metteva in mostra e basta, ma di chi, per meriti stratosferici, lo era diventato in conseguenza della sua professione esercitata a livelli altissimi, di chi lasciava un impronta nella storia.  “Essere famoso per un quarto d'ora” e come era possibile? Per quali meriti? Nessuno poteva sapere quanto quella frase fosse vera e forse neanche lo stesso Andy Warhol era consapevole che per ciò che stava dicendo sarebbe stato considerato come una sorta di veggente.

Mai, come oggi, infatti, questa famosissima frase si sta rivelando molto realistica. Basta pensare alla sempre maggiore diffusione di mezzi di comunicazione, dai canali Tv ai social network, e al successo planetario dei reality televisivi che hanno reso così facile raggiungere la vetta della notorietà che sembra rendere qualcuno così importante agli occhi del mondo. Ma se facile è la salita, altrettanto facile è la caduta. Il concetto che vi è oggi di fama è proprio quello di una fama effimera, destinata a durare solo per poco tempo, forse proprio per 15minuti.

Ma allora cosa spinge gli uomini e le donne a ricercare così assiduamente il successo? E' la voglia di emergere e farsi vedere, apparire, a volte anche per ciò che non si è, ma disposti a tutto per un pò di notorietà; a volte è la paura di non essere ricordati, come a voler dire “Attenzione, ci sono anche io!”, il terrore dell'idea di non lasciare una traccia. E' la “fame di fama” che spinge l'uomo che però non poche volte è anche capace di compiere atrocità per essere al centro dell'attenzione.

Tuttavia è anche vero che la vanità umana è sempre esistita e che tutti noi  desiderano e ambiscono nella loro vita ad un minimo di notorietà, accettazione nella società, essere riconosciuti per essere “qualcuno”. Anche se a parer mio la vera fama è quella che dovrebbe possedere una persona che ha compiuto atti eroici o scoperte importanti per la storia dell'uomo. E' più importante un eroe che diventa famoso per ciò che ha fatto anzichè la celebrità che è nota per l'immagine apparente ma vuota che da di sè.

Ma hanno tutti ragione anche quelli che avvertono dopo la scomparsa di un amico “io lo sapevo, vi avevo avvertito, doveva essere curato a Milano o a Torino…”. La nostra ragione è anche postuma. Salvatore Giacalone

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