“Una punta di Sal”. Le liste civiche a Mazara, le tante “sfumature di grigio”

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
19 Luglio 2020 11:31
“Una punta di Sal”. Le liste civiche a Mazara, le tante “sfumature di grigio”

Tante sfumature di grigio. Non hanno niente a che vedere con il film di amore e di sesso che erano 50, ma osserviamo queste sfumature di grigio nelle liste civiche che non hanno colori, né sapori. "Perché nelle elezioni amministrative si  ricorre all’uso delle liste civiche?” L’interrogativo se lo pongono in molti. Credo che il ragionamento sia soprattutto numerico, più liste uguale più candidati più probabilità di avere maggiore consenso. Abilità, riconosciuta ai politici più navigati, di prendere due piccioni con una fava, liste civiche con il trucco di far candidare  soprattutto giovani, che portano il giusto consenso, per consentire ai veterani delle candidature a essere eletti consiglieri comunali e a formare nuovi delusi, i quali verranno illusi di avere qualche incarico in altre istituzioni.

Tuttavia è mio convincimento che il ricorso alle liste civiche sia anche la dimostrazione di non volersi confrontare con altre forze politiche ma trattare  il voto favorevole del singolo consigliere, in cambio di un lavoro richiesto da parte di un cittadino, il classico diritto fatto passare come piacere. Per una solida democrazia, per garantire ai cittadini di potere concorrere alla determinazione della politica nazionale così come paventato nell’articolo 49 della costituzione le liste civiche e i piccoli partiti sono funzionali? Io credo di no, una democrazia rappresentativa ha bisogno di partiti di massa, guidati da regole interne democratiche, radicati sul territorio e soprattutto in grado di selezionare dei gruppi dirigenti.

Nel consiglio comunale di Mazara, dove le liste civiche hanno fatto il pieno di voti, nell’ultima seduta consiliare forse gli stessi consiglieri non hanno condiviso le ripicche e le polemiche indegne dell’assise cittadina, tanto che una signora che è molto vicina ai problemi ambientali, quando si parlava di Capo Feto mi ha detto: “Ma che massimo consesso cittadino è questo di Mazara”. Rispondo: “E’ il consesso che hanno votato i mazaresi”. Risposta: “Quindi la colpa è nostra?” “Certo”.

E così le tante sfumature di grigio hanno fatto vedere la pochezza dei contenuti e di un dibattito soltanto  di “consiglieri l’un contro l’altro armati”. E la politica? Meglio lasciar perdere. Non si capisce, poi, per quale motivo liste civiche costituite da gente del Partito Democratico, non abbandonino la maschera della lista civica e non sventolino la bandiera del PD. Certo le liste civiche possono avere una loro funzione quando sono davvero espressione di una realtà, e quando affiancano partiti tradizionali, ma un insieme di liste civiche sono solo uno strumento per aumentare il consenso per favorire l’uomo solo al comando e nella maggioranza dei casi spariscono il giorno dopo dell’elezioni.

Noi oggi abbiamo bisogno di partiti che sappiano guardare agli interessi della propria comunità che siano capaci di andare oltre il legittimo essere di parte.  Solo una politica che abbia come riferimento l’interesse generale, che sia capace di ispirarsi ai valori e principi della nostra costituzione può riavvicinare i cittadini alle istituzioni, ridare credibilità ai partiti che sono e rimangono uno degli strumenti più validi per permettere ai cittadini di concorrere a determinare la politica locale e nazionale.

Qualcuno dirà: e con i voltagabbana come la mettiamo? Ma quelli ci sono stati e ci saranno sempre. Però con le tante sfumature di grigio non si va da nessuna parte. Salvatore Giacalone    

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