“Una punta di Sal”. A Mazara c’è molta passione per il “gioco delle tre carte”

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
12 Luglio 2020 10:38
“Una punta di Sal”. A Mazara c’è molta passione per il “gioco delle tre carte”

Il gioco delle tre carte è il “gioco da strada” più conosciuto in assoluto, probabilmente per la semplicità della sua meccanica: un mazziere mescola tra loro due carte nere ed una rossa. Lo scommettitore deve cercare di seguire quella rossa e scommettere circa la sua posizione. Apparentemente un gioco d’abilità. “Carta perde carta vince…” Si tratta in realtà di una truffa, ciò significa che il giocatore è impossibilitato a vincere. E’ notoria tra i giocatori di carte, “la mossa” che, nel gioco delle tre carte, consente al mazziere di scambiare le carte durante il miscuglio, ingannando l’occhio del giocatore.

Se però ci si crede al sicuro soltanto perché si conosce la meccanica della mossa, ci si sbaglia di grosso. Cambiamo carte ed entriamo nella metafora. Anziché di due carte nere e una rossa abbiamo sul tavolo una carta che si chiama “il dire”, l’altra carta si chiama “l’apparenza”, la terza carta che bisogna indovinare si chiama “il fare”. Il mazziere ha attorno a sé il solito drappello di “amici” cioè i cittadini che lo votano, arriva al tavolo il  cittadino ingenuo che punta e perde perché esce la carta del “dire”, ripunta e il mazziere scopre la carta dell’”apparenza” e quella del “fare”? Non esce mai.

Eppure ha votato diverse volte per il mazziere ma lui è quello che fa il gioco delle tre carte  e quindi “il fare” non uscirà mai, forse non ha nemmeno le capacità del “fare”. Un giorno, invogliato a tentare la fortuna,  ho puntato su una carta inserendo 20 centesimi sul piatto, ma dopo un secondo erano spariti. C’è fame in giro!. I detentori del banco sono sempre i soliti, con cuffie riceventi in contatto continuo con i suggeritori di alto livello psicologico dietro al paravento, gente con barba e baffetti, nani e nanetti, tutti esperti parolieri disposti a tutto, pur di non perdere le posizioni assunte, che permette loro di continuare a farsi mantenere dai lavoratori, sempre meno di numero per la grave disoccupazione creata dal gioco politico.

Che fare? Continuare a puntare o abbandonare il mazziere? A Mazara del Vallo, medio comune siciliano che vuole recuperare economia, ma non si sa da che parte cominciare,  c’è anche il tavolo delle tre carte: i partiti (pochi), le liste civiche (molte) i “cambi casacca”(numero X). Ma chi è il mazziere? Salvatore Giacalone .  

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