Un cambiamento di “movida”? Più spazio per la musica dal vivo?

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
25 Giugno 2014 07:50
Un cambiamento di “movida”? Più spazio per la musica dal vivo?

Attraverso una nota a firma del suo presidente Nicolò Sardo ed inviata al Prefetto, Sindaco di Mazara del Vallo, Arpa Sicilia, Forze di polizia, pochi giorni fa il Comitato cittadino "Pro Centro Storico" è nuovamente intervenuto per denunciare

"il forte inquinamento acustico provocato dall'assordante rumore emesso dalle casse musicali poste all'esterno dei locali o al centro della Piazza Plebiscito, utilizzate fino alle tre del mattino ad altissimo volume provocando un altissimo disagio e un forte risentimento alla salute ai residenti della zona".

Sardo nella sua missiva abbastanza articolata ha puntato il dito contro l'Amministrazione comunale e le autorità competenti citando alcune leggi che tutelano i cittadini nei centri abitati dall'inquinamento acustico ed ha descritto quanto succede nella stessa piazza, ivi risiede insieme alla sua famiglia, nei fine settimana ed il danno che la musica –che supererebbe i 110 decibel- proveniente da casse montate all'esterno dei locali produce non solo all'equilibrio psichico degli abitanti costretti a vegliare nelle ore notturne ma anche agli edifici museali e storici ed in primis alla statua del Satiro Danzante; infine lo stesso ha anche parlato delle frequenti risse fra giovani che avvengono in quelle ore notturne.

Condividiamo pienamente il disagio sollevato dal Comitato "Pro Centro Storico" però bisognerebbe fare un distinguo fra un certo tipo di musica propagata attraverso le casse montate all'esterno dei locali e ciò non riguarda solo piazza Plebiscito ma anche via Garibaldi e piazza Chinea e la musica dal vivo quella che la minoranza di questi gestori di locali preferisce offrire alla propria clientela.

E' appurato che un certo genere di musica favorisce un maggiore consumo di bevande superalcoliche in quanto attira soprattutto giovanissimi che spesso in preda ai fumi dell'alcool, e non solo, innesca risse che spesso sfociano in manifestazioni altamente violente, per non parlare delle bottiglie, e tanto altro, abbandonate ai bordi dei muri che raccontano la storia della città (vedi foto di via Santa Maria La Nuova dopo un sabato sera).

Certamente serve un intervento dell'Amministrazione volto a trovare un equilibrio fra le esigenze legittime dei residenti che hanno il diritto di potere riposare e quelle dei wine-bar ubicati all'interno del quadrilatero del centro storico. Bisognerebbe intervenire sulla burocrazia che non incentiva le serate organizzate con la musica dal vivo. Un esempio? La richiesta ai locali della cosiddetta "planimetria fonometrica", un documento la cui redazione ha un costo esorbitante. Sarei curioso di sapere quanti locali ne sono provvisti, e non solo a Mazara del Vallo.

Risulta davvero difficile ricevere un'autorizzazione per organizzare una serata musica con musica dal vivo in una città che, come più volte propagandato dall'Amministrazione comunale, sulla base di un decreto del febbraio 2011 dell'Assessorato regionale al Turismo, è stata inclusa tra i 57 comuni siciliani a vocazione turistica?

Per tali ragioni ci chiediamo: che tipo di turismo vogliamo fare? Da un lato auspichiamo un turismo culturale attraverso un percorso fra i vicoli del centro storico reso vivibile ed arredato con pannelli dove descritta la storia della città, dall'altra però consentiamo che alcune piazze e vie storiche della città divengano anche posteggi abusivi nel fine settimana (vedi la stessa piazza Plebiscito dove le auto posteggiate sfiorano i tavolini dei locali e pizzerie).

Ricordiamo infine, che qualche anno fa sono state raccolte circa duecento firme raccolte attraverso una petizione promossa da musicisti di rock e blues , giovani e meno giovani, e consegnata al protocollo comunale, al fine di chiedere un intervento all'Amministrazione affinchè almeno nei mesi di luglio ed agosto si potessero organizzare, pur nel rispetto degli orari, serate di musica dal vivo senza sottostare a troppi vincoli burocratici-autorizzativi; la musica dal vivo, salvo qualche eccezione, trova poco spazio nel palinsesto estivo ed invernale organizzato dai vari locali e così venne organizzato anche un "pacifico funerale" della musica live (vedi foto 2). Perché una richiesta così civile è rimasta inascoltata continuando invece a permettere quanto avviene nei fine settimana?

La speranza è quella che la nuova Giunta e soprattutto la maggioranza del Consiglio comunale composta da giovani, alcuni dei quali di ottima formazione culturale, possa avviare un'inversione di tendenza anche nel modo di organizzare la cosiddetta "movida".

Francesco Mezzapelle

25-06-2014 9,40

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