Ultime della sera. Un natale dei pacchi e dei regali e poi?

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
18 Dicembre 2020 19:20
Ultime della sera. Un natale dei pacchi e dei regali e poi?

di Antonio CARCERANO Caro babbo Natale, lo so che sono cresciuto per scriverti, eppure vorrei rifarlo, ma che cosa posso scriverti? Sono successe tante cose, brutte nel corso di quest’anno e il Natale sarà ancora più povero, sarà spoglio di famiglie serene.

Mancano pochi giorni e sarà Natale! Le maschere del buonismo, del perdono, sono pronte e in molti le indosseremo la mattina appena svegli, per poi strapparle a mezzanotte. Il 25 dicembre, saremo pronti ad abbracci e sorrisi e a nascondere per un giorno i sentimenti che normalmente ci travolgono e si agitano in noi. Ci si abbraccia, stiamo vicini, quando poi nella maggior parte dell'anno non siamo niente l'uno per l'altro. Ehi babbo Natale, anche se adesso ho un cuore diverso e un’anima segnata, Il mio desiderio al di là delle parole è: stringermi, con un abbraccio, privo d'ogni parola, a tutte quelle persone che nel corso di questo 2020 hanno perso una persona cara, hanno attraversato momenti di vero dolore, di disagio economico, hanno combattuto contro una malattia, a chi piange la miseria, a chi invisibile riposa sotto il cielo riscaldato da un ammasso di cartoni.

Per loro le luci non brilleranno con la stessa intensità, i panettoni non avranno il solito gusto, i regali non riusciranno a sorprendere e la magia del Natale sarà mischiata all'ansia e alla tristezza, alla mancanza e al vuoto. Perso lo spirito della verità, della sopportazione, della pazienza, del dare agli altri. Persa la voglia di credere e la sicurezza. Babbo Natale, io non so se mi puoi sentire, ecco io volevo sapere se quest'anno potresti farmi un regalo diverso e particolare.

Vorrei vedere ogni tanto vincere la verità, l'umiltà e non la falsità e la cattiveria. Mi puoi aiutare!? Non mi serve una festa che duri un solo giorno. Mi serve l'amore delle persone a me più care ogni giorno, tutto l'anno. Perché il vero amore, il vero bene è costante e non solo quando piace e torna comodo. Mi serve guardare la fiamma nel camino che trova la forza di ardere ancora, una coperta che ancora scalda, rileggere una lettera ingiallita che ancora rende vive quelle frasi.

Un Natale che torni a profumare di cucina della nonna. Sorrisi sinceri che cancellino i pianti, abbracci stretti che sbriciolano la freddezza, solidarietà da chi scettico appanna il suo cuore con il respiro gelido della sua anima. Ricevere meno auguri via sms, Facebook o Whatsapp. E che le persone veramente care bussino alla porta per un caffè, due chiacchiere, un abbraccio. Ciao babbo Natale, ti aspetterò credendo e sperando di poter ricevere un dono speciale, che contenga "l'attesa", "la speranza" e "la certezza" di un giorno migliore.

Che poi l'arrivo del nuovo anno porti per tutti qualcosa in più. Aspetterò come un nuovo giorno sperando sia migliore in ogni piccolo passo in più che riuscirò a fare. Che non è mai troppo tardi per essere una persona migliore, e non è mai troppo presto per dimostrare a qualcuno il bene che provi nei suoi confronti. Ti aspetterò, sapendo che potrò farcela, anche in quella solitudine che da un po' il mio cuore è schiavo.   La rubrica “Le ultime della sera” è a cura della Redazione Amici di Penna.

Per contatti, suggerimenti, articoli e altro scrivete a: amicidipenna2020@gmail.com  

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