Ultime della sera: “Te Deum…”

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
29 Dicembre 2020 18:59
Ultime della sera: “Te Deum…”

di Mare CALMO Siamo agli sgoccioli di questo anno terribile che ha stravolto il corso delle cose, della vita, degli uomini; limitato spostamenti, incontri, abitudini e usi; confinato nazioni; abolito incontri, eventi, abbracci, effusioni; introdotto regole, decreti, divieti; sconvolto i settori economici e l’evoluzione anche dei paesi più forti; messo in crisi la tenuta sanitaria e privato la collettività di numerosi pezzi di storia della nostra vita e di preziose risorse che hanno costituito e costituivano solide colonne di impegno ed esempio di dedizione nel lavoro soprattuto nel settore ospedaliero.

E’ diffusa opinione che dobbiamo dimenticare questo 2020, bisestile, e con esso tutto quanto ci ha propinato di difficile e imprevedibile. Ma siamo certi che questo pensiero sia corretto? E’ giusto buttarci in fretta alle spalle tutto e tornare alla vecchia vita, vecchie abitudini e consuetudini? Riaffermare la forza dell’uomo su quella della natura lasciando che questo anno alla fine sia solo un pessimo ricordo condizionato dalle bizzarrie di un virus  senza controllo arrivato e mutato senza nostra colpa? La fine dell’anno è stato da sempre nelle civiltà rurali e contadine, il momento nel quale bisognava fermarsi e ringraziare la “Madre” Terra e la Natura per quanto ricevuto per sostentarsi ma anche per riflettere su come migliorare l’utilizzo delle scarse risorse per le nuove stagioni.

Coloro poi che sono ravvivati dalla Fede Cristiana si ritrovano il 31 Dicembre per ringraziare il Signore per quanto ricevuto nel corso dell’anno appena trascorso. Ebbene cari lettori, anche io oggi desidero ringraziare questo 2020 alla fine e invitare anche voi a farlo perché è stato determinante in tanti momenti a farci riflettere sulla nostra fragilità, sul corso della nostra vita, sulle scelte che stavamo effettuando in campo economico, sociale; sul valore delle cose, delle persone; sul vivere senza fronzoli facendo a meno di tanti nostri vizi, capricci, sprechi.

E’ stato determinante per farci ripensare gli stili di vita; per riscoprire l’essenziale, i luoghi comuni e le distanze brevi; lo scorrere diverso del tempo; la preziosa risorsa della libertà e soprattutto il rispetto (delle regole, della salute e della salute degli altri a cominciare dalle persone a noi più vicine). Grazie 2020! Se solo una piccola parte delle lezioni che tutti diciamo d’avere appreso o rinfrescato riuscissero ad albergare ancora a lungo in noi allora possiamo dire con certezza che si è trattato di un anno veramente ricco; ricco di valori, di appartenenza a luoghi, regioni, alla nazione.

Un anno non ricco della “ricchezza materiale” che invece in tante situazioni si è dispersa ma ricco di fervidi esempi di gente che ha compiuto con orgoglio il proprio dovere; ricco di solidarietà verso chi ha chiesto aiuto nel bisogno; ricco di nobili gesti patriottici, di vicinanza. Ricco della riscoperta della natura, dello stare insieme allegramente e della voglia di fare e collaborare insieme anche se distanti. Sappiamo bene che tutto ciò è stato difficile ma ci ha “arricchito”.

Sappiamo anche che molto facilmente dimenticheremo tutto in fretta perché…sia solo un ricordo. Spero vivamente che qualcosa sia cambiato in tanta gente e che tanti cambiamenti (seppure piccoli) costituiscano un effetto moltiplicatore positivo sulla collettività. Del resto se una cosa dal 2020 abbiamo imparato, usando le parole di Fiorella Mannoia è che davvero siamo “Padroni di niente” e che tante volte abbiamo pensato di “voler cambiare il mondo e poi succede che è lui che invece cambia noi”.

“Come si cambia…per non morire”.   La rubrica “Le ultime della sera” è a cura della Redazione Amici di Penna. Per contatti, suggerimenti, articoli e altro scrivete a: amicidipenna2020@gmail.com

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