di Mare CALMO Una strana coincidenza legata alle rotazioni editoriali, mi porta a pubblicare il mio contributo nel giorno in cui ricorre il decimo anniversario dalla morte di mia madre. Il ricordo delle nostre madri, peraltro, sta diventando un argomento molto sentito nella nostra redazione e, pertanto, mi sembra giusto e doveroso scrivere della mia. La sua è una storia di passione: passione per la famiglia; passione per la vita. Una passione che viene da dentro che discende dalla terra e dalla famiglia di origine.
Una terra dura e difficile quella del Belice dove negli anni tra una guerra e l’altra non era facile per nessuno e soprattutto per una donna. Una terra e un tempo nel quale, seppure la volontà e le doti potevano premiarla per una spiccata intelligenza, non le è stato possibile accedere ad adeguati livelli di istruzione: la passione di essere madre era la naturale evoluzione della crescita. Una terra e una famiglia dove l’amore è stato spezzato dagli addii; due fratelli partiti giovanissimi a cercar fortuna in America e mai più tornati.
Un oceano di distanza che solo il tempo ha aiutato a cancellare ma mai rimosso. Il terremoto che poi ha fermato il tempo e ha bloccato il ritorno dei miei nonni felici di aver trascorso quel Natale 1967 con i figli lontani: anche loro mai più tornati ! Una terra, un tempo, una famiglia, tante situazioni che hanno alimentato quella passione di madre che si è sentita sola a lungo ma egualmente felice di vivere serena con l’uomo che aveva scelto e con i figli che Dio le aveva donato. Una passione, un amore sconfinato per i suoi tesori.
Un amore che cresceva ogni giorno fatto di piccole e grandi cose; di piccole e grandi soddisfazioni; di piccole e grandi gioie. Un amore costruito con sacrificio, dedizione, silenzio, lavoro, pensieri, tanti ricordi e ansie da serbare nel cuore e nella mente. Nostalgie e rimorsi; rimpianti e sogni che sempre hanno caratterizzato le nostre giornate riempite comunque da ogni attenzione per noi. Il mio rapporto con mia madre è pieno di quella passione che ci ha caratterizzato: una passione che non sempre è stato facile esprimere e che talvolta ha preso un aspro sapore tutte le volte che ha temuto di perdermi e, soprattutto, quando mi ha perso veramente.
Partire è veramente un pò morire e così penso che la sua passione per la vita si sia affievolita quando prima mio padre e poi io l'abbiamo lasciata per dirigerci sì in lidi diversi ma sempre troppo lontani. Eppure la forza per la vita in lei ha sempre prevalso e la grande fede che l'ha sostenuta l'ha aiutata ad affrontare con vigore e con passione ben sette anni di aggressiva e difficile malattia che l'ha si trasfigurata ma mai annientata. Nel mio cuore l'ho sempre ringraziata per tutto quello che ha fatto per me ma non è mai stato facile soppesare quello che ha dovuto rinunciare a causa mia.
Grazie madre per ogni tua rinuncia: mi hai dato la possibilità di vivere da protagonista convinto di ogni mia scelta e mi hai dato la possibilità di scegliere. Non c'è mai stato bisogno di chiederti perdono perché il grande amore e la grande passione che mi hai riservato hanno sorpassato ogni rancore concedendomi il tuo compiacimento. Mia grande fortuna è stata quella di essere vicino a te per accompagnarti verso le praterie celesti dove con serena passione sei approdata e da dove ci sorvegli.
Grazie madre, grazie ancora. !! La rubrica “Le ultime della sera” è a cura della Redazione Amici di Penna. Per contatti, suggerimenti, articoli e altro scrivete a: amicidipenna2020@gmail.com
