Ultime della sera. Mattarella ed il sogno di un isola che diventa un giardino

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
07 Gennaio 2020 17:52
Ultime della sera. Mattarella ed il sogno di un isola che diventa un giardino

Il 6 gennaio di quarant’anni fa con il vile assassinio di Piersanti Mattarella la Sicilia perde la speranza di poter dare un nuovo corso alla storia dell’isola. Quella mattina Piersanti dopo una lunga conversazione telefonica con il dirigente nazionale della Democrazia Cristiana Corrado Belci, si appresta ad andare a messa con la sua famiglia, la moglie Irma i suoi due figli Maria e Bernardo e la suocera. Appena entrati in macchina bastano pochi attimi, un battito d’ali di farfalla, lo spazio forse di un respiro, prima dell’orrore e della tragedia.

Qualche istante dopo, chiamato dal figlio Bernardo, arriva Sergio Mattarella, fratello minore di Piersanti, attuale Presidente della Repubblica Italiana, e si trova davanti una scena che sicuramente non potrà mai cancellare dai suoi ricordi, una macchina crivellata di colpi, con dentro il corpo morente del fratello. Sangue, violenza, terrore, sgomento, rassegnazione, disperazione, morte, morte civile, morte politica, morte della speranza. Piersanti Mattarella poteva rappresentare nella storia italiana e siciliana quel bivio, quel crocicchio, quello spartiacque, quell’alternativa possibile.

Tornando indietro di qualche anno, e precisamente nel 1978, assistiamo al rapimento di Aldo Moro ad opera delle Brigate Rosse quattro giorni prima dell’insediamento del governo regionale guidato da Piersanti Mattarella, l’uomo più vicino allo statista, anche lui barbaramente ucciso il nove maggio di quell’anno, lo stesso giorno in cui i sicari di don Tano Badalamenti uccidevano Peppino Impastato nella sua Cinisi. Aldo Moro ricordiamo fu ucciso alla vigilia del voto per il governo di solidarietà nazionale a guida DC con il sostegno del PCI, così come in Sicilia il governo regionale guidato dal DC Piersanti Mattarella aveva avuto il sostegno del PCI siciliano.

Infatti le ipotesi più accreditate su questi barbari omicidi sono ascrivibili a forze criminali gestite da apparati deviati dello stato contrari all’apertura della DC di Moro e Mattarella al PCI di Enrico Berlinguer. A quarant’anni di distanza non sapremo mai se questa terra sarebbe diversa senza che quel terribile delitto fosse avvenuto, non sapremo mai se l’escalation di delitti eccellenti: Costa, Chinnici, La Torre, Dalla Chiesa, Giuliano, Terranova, Falcone, Borsellino, ci sarebbe stata, se tanti uomini dello stato, martiri di questo tempo, sarebbe avvenuta.

Non sapremo mai se questa marmellata di popoli e culture: Arabi, Greci, Normanni, Spagnoli, che forse ci hanno dominato, ma che sicuramente ci hanno arricchito, ci avrà fatto diventare un popolo accogliente che rispetta la sua gente e chi la vuole visitare, o che siamo diventati un popolo senza regole, senza rispetto per la vita umana, senza rispetto per questa meravigliosa terra che abbiamo avuto la fortuna di abitare. Non so cosa avrà pensato ieri il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella quando il Sindaco di Palermo Leoluca Orlando ha intitolato uno dei polmoni verdi della città, il Giardino Inglese in Via Libertà “Parco Piersanti Mattarella”.

Mi piace pensare che possa aver rivissuto questi quarant’anni di storia vedendo tutte quelle persone laboriose ed oneste che sono state le fondamenta di questa comunità, tutti quegli eroi che nel loro piccolo hanno fatto il loro dovere di madre, di padre, di lavoratori, di donne e di uomini al servizio di questo territorio contribuendo a fare di quest’isola un giardino. Francesco Sciacchitano

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