Ultime della sera, L’ingegnere!

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
12 Gennaio 2021 19:31
Ultime della sera, L’ingegnere!

di Mare CALMO Mi aveva affascinato quel suo racconto sui nobili cavalieri e sulla bellezza della vita all’aperto caratterizzata dall’avventura e dallo stare insieme. Da quando avevo deciso di lasciarmi coinvolgere era diventato per me la figura di riferimento ed entrare nel suo mondo era come accedere in uno straordinario contesto dominato dalla perfezione. Lo precedeva una diffusa fama di docente severo, duro, schematico; al limite del cattivo. Tratti inconfondibili di un ingegnere che nell’attività educativa aveva trovato miglior sfogo umanitario.

Attraversavo sempre con una certa tensione quel piccolo portoncino ad arco che mi avrebbe portato nel suo studio e quando poi mi trovavo seduto davanti a lui avvertivo tutto il peso di un’autorità che comunque era lì per trasmettere qualche importante conoscenza e per accompagnarmi in un mondo luccicante e perfetto. In quei colloqui sempre molto intimi, personali e riservati c’era tutta la serietà e autorevolezza che è doverosa quando si parla di materiale umano ovvero di aspetti che con esso hanno a che vedere.

Ogni cosa aveva un rito, un posto, una procedura e una prassi per raggiungerla. Ad ogni cosa era associato un fine e una motivazione e sotto tutto un dovere, un incarico e una responsabilità da assumere. Quella casa era custode di tanti segreti, di tanti fatti; ma anche scrigno e cassaforte dove venivano conservati diari, quaderni, oggetti, distintivi, ricordi, schede, foto e persino denaro frutto dei risparmi di ognuno o di tutti da destinare alle future attività d’avventura che ci avrebbero coinvolti.

Ogni colloquio era sempre molto personale e basato su progettazione e crescita. Lui mi stupiva sempre; il suo linguaggio era molto tecnico ma spesso anche molto franco e diretto. Lui era la storia ma anche il futuro. Durante le volte che mi sono recato in quella casa ho sempre appreso parecchie cose sulle vita; sui suoi viaggi all’estero e sulle altrui abitudini; lui era sempre proiettato in avanti e ricordo ancora adesso con stupore come già si occupasse di riciclo di materiali e riuso degli stessi a metà degli anni settanta.

Per noi più piccoli era l’identificazione della perfezione e quando arrivava nelle nostre attività andavano rese le migliore accoglienze in perfetto stile. Le nostre strade, come quelle di tanti altri, si sono poi allontanate per vari motivi ma la sua tenacia e la sua convinzione gli hanno sempre permesso di coinvolgere sempre nuovi e tanti ragazzi in posti diversi del nostro territorio. Intere generazioni di giovani mazaresi devono ringraziarLo per aver dato loro la possibilità di conoscere un mondo travolgente e di vivere esperienze importanti di vita e di amicizia.

Sin dal 1948, appena diciottenne, il nostro caro Ingegnere si è catapultato in quella che lui ha definito “Un’avventura meravigliosa” che ancora non ha avuto fine e che lo ha preso nel cuore e nella mente (e anche oltre). Come ha preso il cuore e la mente di chi voltandosi indietro riesce a guardare con sempre immutato entusiasmo alle esperienze vissute con gioia e spensieratezza in tanti periodi della giovinezza. Epoche facili e meno facili ma sempre adeguate per chi con la vita intende confrontarsi in una continua crescita portando valori e ricchezza; epoche nelle quali è sempre meglio vivere come in una meravigliosa avventura.

  La rubrica “Le ultime della sera” è a cura della Redazione Amici di Penna. Per contatti, suggerimenti, articoli e altro scrivete a: amicidipenna2020@gmail.com

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