Ultime della sera: “La poetessa delle donne”

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
14 Ottobre 2020 20:13
Ultime della sera: “La poetessa delle donne”

“Comunemente si pensa che si possa scegliere la vita che più ci compete, ma è difficile per tutti sottrarsi all’impero della nascita”. Queste parole sono tratte dal libro “La pazza della porta accanto” scritto da Alda Merini, in forma diaristica, nel quale l’autrice riporta massime e racconti di esperienze vissute, stigmatizzate purtroppo da anni di infelicità dovuta alla povertà, alla guerra e ai disturbi psichici. La poetessa nasce a Milano nel 1931 e all’età di dodici anni durante un bombardamento vede la sua casa crollare ed è costretta per salvarsi la vita a fuggire dalla sua città insieme alla madre che da lì a poco avrà un bambino.

Proprio Alda l’aiuterà a partorire. La sua vita in quel momento si ferma e il suo unico pensiero diventa quello di accudire la mamma e il fratellino appena nato e di procurare loro il cibo lavorando nelle risaie. Dopo la guerra torna a Milano e ritrova il padre e la sorella, ma continua con tutta la famiglia a vivere di stenti. Così a diciotto anni appena compiuti sposa Ettore Carniti con il quale apre una  panetteria. Nascono le prime due figlie, ma dopo qualche anno verranno allontanate dalla madre perché instabile.

In seguito ad una crisi più forte delle precedenti Alda viene internata in manicomio e lì scopre tutto l’orrore riservato ai malati di mente. Dirà qualche anno dopo che è stata salvata dalle visite continue del marito perché chi non aveva parenti o amici scompariva nel nulla. La vita che si conduceva nei manicomi era davvero terribile e i malati diventavano oggetti senza dignità né speranza di guarigione. Lei stessa scriverà: ”E’ stato un miracolo essere uscita viva da lì” La poesia diventa la sua ancora di salvezza e nel 1979, quando torna definitivamente a casa, ricomincia a scrivere raccontando la sua esperienza.

Nonostante tutte le brutture Alda celebra la vita, le donne e l’amore. In una delle sue più celebri poesie scrive “Sorridi donna, sorridi Sempre alla vita anche se Lei non ti sorride ….” E ancora: Fragile, opulenta donna, matrice del paradiso sei un granello di colpa anche agli occhi di Dio malgrado le tue sante guerre per l’emancipazione. Spaccarono la tua bellezza e rimane uno scheletro d’amore che però grida ancora vendetta… Dopo la morte del marito, incontra il poeta Michele Perri del quale s’innamora e che sposa nonostante la differenza d’età.

Si trasferisce a Taranto, ma il matrimonio dura solo quattro anni. Infatti i parenti di Perri l’allontanano, portandola nuovamente a vivere l’orrore dell’internamento. Alda scriverà dei versi molto forti e drammatici sull’esperienza vissuta nel manicomio di Taranto, ma per concludere il mio piccolo omaggio a questa grande donna preferisco riportare i suoi più bei versi d’amore: “All'amore non si resiste perché le mani vogliono possedere la bellezza e non lasciare tramortite anni di silenzio.

Perché l'amore è vivere duemila sogni fino al bacio sublime.”   Josepha Billardello

Ti piacciono i nostri articoli?

Non perderti le notizie più importanti. Ricevi una mail alle 19.00 con tutte le notizie del giorno iscrivendoti alla nostra rassegna via email.

In evidenza