Ultime della sera: “La luce…sempre accesa !”

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
15 Dicembre 2020 18:42
Ultime della sera: “La luce…sempre accesa !”

 di Mare CALMO   Una corsa veloce a casa e poi tutti ancora insieme. Per  noi non era pensabile lasciar passare una serata senza rivedersi: c’era sempre qualcosa da fare, da preparare, da progettare e da realizzare.

Del resto, per gioco o per realtà, ci sentivamo realmente in “servizio permanente” per i nostri ragazzi e il nostro sforzo era sempre proteso a fare il meglio per loro. Non tenevamo certo in conto il tempo impegato e magari sottratto alle nostre famiglie (per loro eravamo fantasmi che appaiono e subito scompaiono): quello che contava di più era stare insieme e realizzare. E poi c’era Lui. Senza lui non potevamo stare perché sapevamo benissimo che avrebbe operato il completamento di ogni nostro sforzo, il pensiero “verticale” di quello che noi avremmo realizzato con piedi, mani e cervello.

Allora ogni sera eravamo lì, col naso all’insù a scrutare dalle sbarre quella luce sempre accesa. Eravamo lì in attesa che scoccasse l’ora per suonare quel campanello che avrebbe annunciato che anche quella sera c’eravamo. Anche lui in fondo ci aspettava e aspettava quel suono che avrebbe portato un po’ di gioiosa confusione alla serata, un po’ di allegria dopo la stanchezza della giornata trascorsa tra la gente, tra le austere navate e nella preghiera. Ci siamo sempre chiesti come sarebbe stata la sua vita senza di noi ma è lui che ci ha voluto tra i piedi; è lui che si è sempre fidato di noi; è lui che ci ha dato sempre accesso il quelle austere stanze vigilate da severi sguardi e che ci ha permesso di sentire nostro questo eccelso luogo dove Re, Vescovi, prelati, notabili e corti nel tempo si erano aggirati.

Ce lo siamo chiesti ma neppure tanto perché alla fine era il nostro Padre e quella la nostra casa. Una casa per la quale avevamo portato sempre rispetto ma una casa viva e vissuta come può essere una casa vera. Arrivati di corsa in cima alle scale, lui era li seduto alla sua scarna tavola dove trionfava una delle sue umili scatolette consumate in fretta. Umiltà, pacatezza, disponibilità, mediazione, rispetto insieme a tanta fede e costante testimonianza, sono state sempre tra le sue principali doti e tutto questo ci ha sempre disarmato in una città che in quel tempo conosceva una straordinaria opulenza e allegro disinteresse.

Ma sono state sempre le doti che ci hanno affascinato perché il nostro Patruzzo è questo e così ci è sempre piaciuto. Tra un ciclostile, una canzone, un brano da proporre, un’idea e una chiacchiera le nostre serate si circondavano di confronto, di ricchezza e di quella luce che per noi (ma anche per tantissimi altri) è stata sempre accesa. E quando non era possibile incontrarsi abbiamo sempre sentito l’assenza. Eppure siamo certi che anche lui ne avvertisse la mancanza ma non ci ha mai rimproverato per questo e quando ci sentiva tornare, lo scatto del cancellino era come se vibrasse di ritrovata gioia.

Solo alcune delle sensazioni ed esperienze di quel periodo spero di essere riuscito a trasmettere con queste poche righe ma in occasione del suo 97° compleanno mi sembrava doveroso dedicare questo pensiero. Il resto, tutti noi che abbiamo percorso quelle scale e che abbiamo varcato quelle porte, lo serbiamo nel cuore insieme a quella luce e quel calore che hanno sempre saputo illuminare e riscaldare. Grazie Padre Bellissima: Buon Compleanno !!!   La rubrica “Le ultime della sera” è a cura della Redazione Amici di Penna.

Per contatti, suggerimenti, articoli e altro scrivete a: amicidipenna2020@gmail.com

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