Ultime della sera: “La loquacità”

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
05 Ottobre 2020 19:24
Ultime della sera: “La loquacità”

Plutarco da Cheronea, autore delle celebri "Vite parallele dei Greci e dei Romani" ha scritto un trattatello intitolato "La loquacità". L'assunto di partenza è il parallelismo fra loquacità e superficialità e silenzio e saldezza d'animo, convinzione che sta alla base di tante dottrine filosofiche del mondo classico. Plutarco prende le mosse che l'incontinenza verbale sia un malcostume molto presente nella sua epoca e si rende conto che nemmeno lui ne sia indenne, infatti riconosce come i suoi consigli e le sue esortazioni non siano semplici da mettere in pratica.

Secondo il nostro autore la loquacità è una patologia molto difficile da risolvere sopratutto nei soggetti particolarmente predisposti. Spesso l'indiscrezione ne è compagna ed è inevitabile che chi parla troppo scada nel pettegolezzo e nella maldicenza. I luoghi d'elezione di tali pratiche sono le botteghe dei barbieri, in cui i discorsi fatui nascono e da cui si diffondono. Plutarco accomuna i barbieri alle donne testimoniando uno stereotipo purtroppo presente ancora. La denuncia del chiacchierone è presente anche in altri autori antichi.

Esiodo ammonisce il fratello a non attardarsi nelle botteghe luogo di incontro di nullafacenti. Addirittura Parmenide, nell'omonimo dialogo di Platone, dice a Socrate che molti dialoghi filosofici rischiano di sfociare nell'inconcludenza. Teofrasto, il più illustre discepolo di Aristotele, distingue varie categorie di chiacchieroni: il chiacchierone instancabile, che non finisce mai e perde il filo del discorso; il presuntuoso, che parla continuamente e interrompe gli ascoltatori; il mitomane, che racconta storie inventate e inverosimili e il maldicente, che parla unicamente allo scopo di ferire e infangare chiunque.

Penso di essere condivisa quando penso che questa operetta nonostante sia stata scritta circa duemila anni fa conservi intatti il suo valore e la sua attualità.   Francesca Russo

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