Ultime della sera: “La forchetta nel brodo”

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
03 Ottobre 2020 18:32
Ultime della sera: “La forchetta nel brodo”

Con il passare degli anni si acquisisce esperienza e questa bisogna saperla usare con fiducia in direzione dei tuoi sogni. Come Alice che insegue il Bianconiglio, vivo sempre costantemente in bilico tra i sogni nella mia testa e  la realtà dei piedi ben piantati per terra. Lo ammetto senza alcun timore, ho sempre mille idee che mi frullano per la testa e altrettanti sogni dentro al cuore. Vivo un uragano di oneste emozioni che si agitano nella mia anima e come un vulcano  vivo sempre pronto ad esplodere da un momento all'altro.

Ora, se “L’età non è un crimine ma l’infamia di un’esistenza deliberatamente sprecata in mezzo a tante esistenze deliberatamente sprecate lo è “( Charles Bukowski) Io non voglio vivere da infame, tanto meno da complice. Ricominciare ogni volta da dove siamo caduti o ci siamo interrotti? Non è abbastanza. Ogni mio ultimo tentativo di lotta spesso per me diventa il penultimo, ogni ultima volta è la penultima. Perché lo faccio? Perché nessuno di noi ce la fa riuscendo a salvarsi da solo a questo mondo.

Poiché tanto....   come sempre accade nella vita ciò che neghi nel tempo alla fine ti sottomette. Ciò che accetti, invece ti trasforma. Non rinunciare mai pertanto a quello che ti fa stare bene  e ti rende felice solamente per paura del giudizio altrui. Ti giudicheranno sempre e comunque, qualsiasi cosa tu faccia ( una storia vecchia a questo mondo che finisce sempre con la condanna dei Farisei e la messa in croce ), e se non la fai???  sarà ancora peggio. Per cui, io ho sempre scelto di andare avanti per la mia strada, alcune volte rivelatasi accidentata, ma sempre mettendoci la mia di faccia ed a testa sempre alta.

Sono Fiero delle cicatrici che indosso e mostro senza vergogna, della persona che conseguentemente alle battaglie perse sono diventato. Fiero di essere, come mi definiscono alcuni ipocriti: la forchetta nel brodo. La strada è tua Figlio mio, ricordalo sempre ma scegli  bene in quale direzione andare. Io l’ho fatto..... lo dovevo al Padre mio.   Antonio Carcerano

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