Forse abbiamo imparato qualcosa. Forse abbiamo capito che nelle emergenze, nelle tragedie collettive, la solidarietà è più forte della paura. Questo è quello che vedo, dalla mia finestra sul cortile di Milano - ma è anche quello che emerge dalla fotografia del Paese: la solidarietà attiva è tornata di moda, per forza di cose; nostro compito è tenerla accesa anche nei mesi a venire. Questo è il ruolo, soprattutto, dei giovani innovatori, forgiatori di nuovi modelli socioeconomici sostenibili.
E davvero sta nascendo un piccolo grande arcipelago, che diventerà costellazione, di piccole e medie realtà, associazioni, movimenti che hanno preso nuovo slancio da questa situazione d'eccezione oppure sono proprio nate e stanno nascendo in questi momenti di confinamento formato - attraverso una maggiore capacità digitale per incontrarsi a distanza. E contagiarsi d'idee innovative, gli uni con gli altri. Oggi è anche l'Earth Day, la Giornata mondiale della Terra. Come ho ricordato tempo fa, il pianeta è la nostra casa comune, e dobbiamo prenderci cura di essa in ogni modo.
Sviluppando e propagando un antivirus ibrido, analogico e digitale, ben inserito nella vita onlife che condurremo d'ora in poi (né online né offline - ma una crasi) usciti dalle nostre quarantene più o meno solitarie, più o meno privilegiate, più o meno sostenibili. Uno sforzo comune per una ripartenza col botto. Serve il nostro talento, la nostra passione e la nostra curiosità per costruire nuovi modelli di governance e sviluppo, che saranno i pilastri della nostra presenza futura come coinquilini della casa comune.
Se non cambieremo nulla - cambiando in primis noi stessi - non avremo sfruttato al massimo l'occasione tremebonda che ci è caduta addosso in questo funesto 2020... Alessandro Isidoro Re
